mercoledì 30 settembre 2015

Alla Conquista del Sè - La fine della separazione con Marco Canestrari

DI MARCO CANESTRARI



(TESTO TRADOTTO DALLO STAFF)

Quando intraprendiamo un percorso spirituale incontriamo il concetto di separazione. Molte guide spirituali parlano della separazione e pensiamo che la separazione sia la causa principale di tutto il nostro sistema di pensieri, quindi tentiamo di lottare contro questa separazione, cerchiamo di trattare con questa separazione, di trovare un accordo, tentiamo di fare qualche scambio con la separazione, cerchiamo di controllare la separazione, proviamo ad annientare questa separazione e in qualche modo iniziamo una relazione col concetto di separazione. Non è corretto pensare di entrare in una relazione di trattativa con la separazione, perché la separazione di cui i maestri spirituali parlano è al centro di tutta struttura che tiene in piedi l'esistenza del 'me', quindi è una grande svista tentare di accordarsi con la separazione con una stretta di mano, farsela amica, e soprattutto odiarla, perché la separazione è noi e quindi non stiamo capendo gli insegnamenti del guru o dei maestri. Cosa è la separazione? Stiamo parlando dell'essenza più profonda del nostro conflitto interiore, capite? Pensiamo che ci sia una frattura nella nostra anima, che la nostra anima abbia una tensione interna fra due diverse volontà che vanno in due opposte direzioni, pensiamo di essere spezzati dentro, pensiamo di essere in conflitto e di manifestare una confusione di volontà, capite? Voglio questo ma allo stesso tempo voglio anche quell'altro, sono diviso dentro, questa è la causa del mio dolore al collo, nel corpo, questo è il motivo per cui non dormo bene la notte, per cui sono sempre nervoso, frustrato, esausto, stanco di vivere e di andare avanti, mi sento ogni giorno più debole, non vedo via di uscita.

Q- anche perché, dato che ho due volontà, nessuna delle due mi rende completamente felice, perché c'è una piccola parte che non voglio in ognuna.

Si, e anche perché se ne scegli una sola perderai la parte di piacere, soddisfazione e sicurezza che ti dà l'altra volontà. Analizziamo questa separazione, indaghiamola nel profondo, andiamo incontro alla separazione, dentro di essa, è possibile? Dobbiamo essere precisi perché andiamo verso la separazione e non verso una volontà o l'altra, capite?

Q- al centro?

Si, al centro di partenza di ogni volontà, è questo il posto dove voglio andare. Ogni volta che trovi un bravo maestro spirituale che ti indica un percorso verso la libertà, la consapevolezza, l'illuminazione, è sempre un percorso che porta in un posto a te completamente sconosciuto, perché ogni posto del mondo reale non è qui, è spirituale, quindi non investigheremo una volontà o l'altra, noi andremo verso la separazione fra tutte le volontà. Questa separazione è nel presente, non può essere nello "ieri" perché è ora che sono in conflitto. Potrei dire di essere in conflitto a causa di quello che è successo ieri o a causa di quello che potrebbe accadere domani, ma sono in conflitto ora, capite? Non guardiamo le volontà o i pensieri, guardiamo il conflitto che avviene ora, questo ipotetico strappo tra le diverse volontà. Voglio guardare quella ferita che cosa è? Vado proprio lì, non mi metto semplicemente a pensare ad essa. Vedete facilmente che non è un posto a cui potete pensare, voi potete pensare ad una volontà o ad un’altra, questo sì, ma non potete pensare al vero posto dove tutte le volontà ci stanno facendo a pezzi tirandoci in diverse direzioni.

Q- quando sento il conflitto da dove posso iniziare? Il centro è dove si trova il conflitto?

La sensazione di conflitto è una indicazione, dovremmo ascoltare quello ma non fermarci su questo punto. Tu dici "sento il conflitto", sei lontano dal conflitto se lo senti, quando dici che senti il conflitto significa che sei una di quelle volontà che dice "riconosco il conflitto, mi piace o non mi piace". Per favore rimani lì per un momento. Quando dici che senti il conflitto, stai dicendo di essere quella volontà e che non ti piace il conflitto, perché il posto tirato dovrebbe seguire me e la mia volontà in quella direzione, capisci? Ma tu non hai una sola volontà, se ne avessi solo una, non avresti quel tipo di problema, quindi quel punto di vista non è completo. Quando dici che senti il conflitto prendi un po' le distanze dal conflitto, in quel caso sostieni di essere colui che sente il conflitto e non il conflitto stesso. Io invece ora voglio andare incontro al conflitto, non essere quello che lo sente, voglio essere quel centro da dove tutte le direzioni si annullano, sempre se esiste tale centro e noi in effetti stiamo pensando che esiste, quindi se la separazione esiste può stare solo nel presente. Dobbiamo essere profondamente d'accordo su questo e ciò significa che abbiamo spazzato via tutti i pensieri, perché non abbiamo bisogno dei pensieri per stare nel presente, capite? I pensieri mi allontanano dal guardare il presente, io voglio andare incontro alla separazione e al conflitto e non ho più pensieri, quindi non ho pensieri di paura, quindi non ho paura della separazione ora, non ho più pensieri di valutazione ora, quindi non sto giudicando la separazione ora, ora non sto più cercando di comprendere la separazione per essere libero dal conflitto, non ho più pensieri sulla separazione.

Q- è come se il conflitto automaticamente mi volesse spingere a interromperlo

Come abbiamo detto all'inizio: prova a non interagire con la separazione, prendi la tua come un’affermazione categorica che durerà per sempre e non cambierà: "io odio il conflitto". Non devi cambiare quel concetto, chiamiamo conflitto proprio quel concetto, quindi non stai sbagliando se percepisci questa affermazione: "il conflitto è odioso", stiamo parlando esattamente di quella idea, si, proprio quella separazione fastidiosa che non riusciamo a risolvere. Stiamo andando verso quella cosa, non posso cambiarla, stiamo parlando proprio di quella cosa che non possiamo cambiare, non stiamo parlando di un posto confortevole dove stai bene, dove ti senti tranquillo a rimanerci, non parliamo di una cosa del genere, ma di un posto da cui vogliamo fuggire via, dove siamo in piena confusione, dove dovremmo fare questo ma non del tutto, dove vogliamo capire qualcosa che non capiamo. È un posto dove nessun individuo vuole stare, ok?
E io voglio andare proprio in quella zona di non confort. È un posto dove l'ego non vuole stare, voglio essere molto chiaro su questo. Quindi non ti sbagli se dici che non sei a tuo agio, è il proprio il posto di cui stiamo parlando. Più vai verso quel luogo, più ti libererai del tuo ego come fosse un vestito e un vestito dopo l'altro arriverai lì, perché l'ego non sarà a proprio agio. Io vi dico che in quel posto l'ego non può esistere, in qualsiasi posto nel presente l'ego non può esistere, qualsiasi percorso scegli per andare nel presente, l'ego non può esistere nella realtà del presente. Allora stiamo prendendo in considerazione un indicatore molto significativo, il conflitto. Se guardiamo bene, nella vita possiamo trovare sempre questo faro durante tutta la vita, sentiamo continuamente questa forte chiamata che ci dice: "guarda lì, guarda lì, guarda lì", ma noi non guardiamo, perché l'ego non può guardare lì. Stiamo correndo via con una volontà e poi con un'altra e poi ancora un'altra e scegliamo ogni volta una di queste volontà: "devo capire, devo comprendere, devo migliorare, devo cambiare, diventare illuminato", noi facciamo così. Io invece sono molto curioso di scoprire il punto da cui si separano tutte queste volontà individuali e fuggono via. Perché tutti scappiamo da lì? Stiamo quindi andando al centro della nostra coscienza, senza più pensieri, nel posto dove sentiamo il conflitto, andiamo sempre più vicino al conflitto, non cavalchiamo più alcuna volontà individuale, io ora non lo sto facendo. Vedo le persone che cavalcano una singola volontà e vanno via lontano, scappano tutti da quel luogo, vedo le persone che lo fanno, persone con un'anima divisa, un cuore spezzato. È come avere una profonda ferita dentro di noi, questo è il nostro messaggio quando facciamo ciò, diciamo che è come essere legato a tanti cavalli che corrono in direzioni differenti che mi strappano le membra e mi sento stanco di questo e tutto ciò che posso fare è correre ogni giorno con un cavallo diverso e strapparmi un altro pezzo di carne, è l'unica cosa che posso fare. Se questo messaggio fosse vero sarebbe una scena davvero brutta, ma non è vero, non vi deprimente, non è ciò che accade.

Q- in ogni caso si può solo migliorare da così

Si, se lo prendi per vero. Non tutti arrivano fino a questo posto dove tu vedi che le cose che dico sono reali, non tutti ci arrivano, sono molto lontani, sono un’ora più avanti che corrono col cavallo. Io voglio vedere la vera natura della separazione, sono molto più curioso di quanto lo sia il mio ego. Il mio ego è pauroso, corre veloce, è frettoloso e vive nell'ansia di ottenere ciò che vuole, il cavallo che cavalca al momento.

Q- Sembra che ogni pensiero voglia che io cavalchi via con lui.

Si, e insieme al tuo cavallo cavalcherai la confusione perché non vedi il luogo da cui sta fuggendo, capisci? L'ego corre sul cavallo e guarda solo verso l'orizzonte, si porta una borsa piena di confusione con cui costruirà una nuova città oltre la collina basata su quella confusione, perché se tutti gli chiedono da dove sta fuggendo lui è molto confuso a riguardo. Non avendo mai guardato quel posto, completamente confuso, sente solo paura di sostenere una cosa o un'altra, è nel caos quindi inventa scuse e storie e costruisce la vita su queste storie. Noi abbiamo gli occhi aperti e sappiamo cosa sta accadendo. L'ego racconta solo storie, lo so.
E questo non è un problema capite questo punto?

Q- non è un male che l'ego dica falsità?

Non è un male.

Q- non lo capisco che non è un male perché io vorrei davvero trovare una soluzione

Quando sostieni ciò tu vuoi fuggire da quel posto e questa non è la soluzione, è confusione.

Q- il mio se interiore vuole trovare una soluzione, vorrei la pace.

Si, puoi trovare la pace solo restando a casa tua, non fuggendo via a soddisfare varie volontà.

Q- ecco perché penso che l'ego stia facendo qualcosa di brutto.

L'ego è confuso.

Q- e vuole che anche io sia confuso.

Io non sono confuso, quindi l'ego non è qualcosa di brutto. Se io non sono confuso, l'ego per me non è brutto, perché non ha effetto su di me. Se invece sono confuso io stesso sono l'ego.

Q- mi sento ancora vulnerabile.

...alle parole dell'ego, si, lo capisco. Tu dici che hai un po' di forza ma se l'ego continua a parlare potresti aver paura ed essere coinvolto in quei pensieri.

Q- mi mostra immagini molto migliori o peggiori di quello che avrei creduto.

Per favore non seguirlo perché è confuso, non è pericoloso, ma l'ego non ti insegnerà nulla di quello che vuoi sapere della verità. Vedo gli ego fare questo tutto il tempo. Io non sono l'ego, più chiara è la tua visione, più non sei ego. L'ego è confusione che si dissolverà come il fumo dopo una guerra. Ho detto che voglio andare incontro alla separazione, perché? E' una domanda fondamentale. Perché voglio andarci? Vedo le persone che scappano da lì, tutti, ogni individuo, ogni persona lo fa, io vado contro il flusso del tempo, perché?

Q- immagino per trovare una risposta stabile al tuo dolore invece di confusione.

Perché io lo faccio? Non tu, tu non lo fai, perché io vado verso il centro della separazione? Tu diresti per provare una soluzione stabile alla sofferenza, pensaci bene però. Una soluzione ad un problema è qualcosa che solo una singola volontà può avere, "voglio quello, non ce l'ho, devo ottenerlo", quindi quello è il problema che ha uno dei cavalli che corrono via, ci sei?

Q- ma quella potrebbe essere una singola volontà stabile e non duale perché sono sicuro di non avere una volontà opposta di essere triste e depresso e sentire dolore.

Si, quando sei giovane come essere umano, a livello di evoluzione della coscienza, avrai molte volontà differenti. "Voglio stare con te amore mio e allo stesso tempo voglio uscire a bere birra con gli amici" è un esempio semplice, è un problema quotidiano. Questo è solo il punto di partenza in cui abbiamo tanti cavalli che corrono via e noi siamo al centro legati ad ogni cavallo da una corda e soffriamo ma non vogliamo lasciare andare via nessuna delle corde! Non vogliamo tagliare nessuna corda, ci siamo?
"Si, voglio andare a bere la birra ma amore ti prego non mi lasciare se lo faccio"
"mi lasci? ah, allora resto con te, ma amici vi prego non lasciatemi se rimango con la mia fidanzata"
Volete rimanere legati ad un sacco di cavalli che vi tirano da ogni parte.
OK, poi come razza umana vi evolvete e dite di avere un cavallo solo, un grandissimo cavallo che è "voglio sentirmi libero da tutte queste corde". Si, è un cavallo fortissimo che corre via dal presente con una corda che è legata intorno al tuo collo, un grosso cavallo, e più fuggi via da te stesso più soffri.

Q- non vedo come tenere questo cavallo possa essere sbagliato per me.

Quando dici devo essere felice, si.

Q- non c'è una volontà opposta.

Si che c'è una volontà opposta ed è il tuo corpo a cui la corda è legata, il presente, stai fuggendo dal presente, quando dici devo essere felice vuol dire che ora non lo sei. Stai dicendo che la tua casa non è l'adesso, dici che devi andare via a costruire qualcosa lontano da me qui, stai dando fuoco al presente, malgiudicandolo, trattandolo male. Con la tua volontà dici che il presente è brutto, ingiusto.

Q- sarò felice ma non ora.

Si, dici che ora non sei felice, ma sarai felice domani.

Q- se riesco a...

Si, ma non adesso. Quindi abbiamo scoperto che siamo in conflitto anche quando abbiamo un solo cavallo, sei d'accordo? Hai un solo cavallo che è "voglio davvero essere felice, voglio davvero raggiungere l'illuminazione, diventare tutt'uno con dio, voglio davvero il risveglio completo della coscienza, la vita eterna", implicitamente allora dici che tutto ciò non ce l'hai adesso, è chiaro o no? Quel cavallo fugge via dal presente, dove tu nasci e hai casa, quindi anche se abbiamo un solo cavallo abbiamo un bel problema e si chiama separazione. Io voglio andare in questa separazione. Abbiamo detto che se questo problema esiste, questa cosa che noi percepiamo come problema può essere solo nel presente, giusto? Guardate bene perché non è così ovvio vederlo. Non possiamo cercare la separazione in nessun altro posto se non nel presente, nell'adesso, nel vero luogo in cui sono io, e non dove sta il cavallo, non dove l'uomo sul cavallo guarda, non lì, è l'ego che guarda in quel posto sulla collina dove secondo lui saremo al sicuro. L’ego dice che saremo al sicuro laggiù e non qua dove è la separazione, è un posto alle spalle dell'ego, l'ego non lo vede mai. Se la separazione esiste l'ego non l'ha mai guardata, lo vedo chiaramente che l'ego non l'ha mai nemmeno vista. Ego, se parli di separazione sei confuso perché non l'hai mai vista, non ti sei mai voltato per guardare qui dove sono io, non hai mai guardato qui e parli di cose che non conosci. Ti vedo, non hai mai guardato qui, parli di cose che non conosci e sei confuso.

Q- non è l'ego stesso separazione? Non sono i cavalli stessi la separazione?

No, i cavalli sono fatti di confusione, e anche l'ego che li cavalca. Io non darò mai realtà all'ego, se tu vuoi farlo, fallo pure, io non lo farò. Abbiamo detto che l'uomo sul cavallo è confuso e lo ripeto, il cavaliere, l'ego è confuso. Ego, io non ti do credibilità, non ti do valore. Tu stai confermando che esiste il "me" parlando dell'ego, dici che hai il diritto ad essere il 'me', che hai dei motivi validi per essere il "me", che esisti, che si può parlare di te, che la separazione è il 'me', che sei qualcosa, è questo che stai dicendo. Io dico che ti ho ascoltato, che ti sbagli, che non esisti e sei davvero confuso.

Q- e non ho mai visto la separazione stessa?

Oh! no, non lo hai fatto, non lo hai mai fatto, mai, mai, mai. Nemmeno una volta l'hai osservata.

Q- vediamo se è vero.

Si.

Q- se è vero voglio vedere adesso, sono curioso.

Vedere cosa?

Q- la separazione.

Non ho detto che la separazione esiste.

Q- se esiste.

Per sapere se esiste o no devi guardare il presente almeno una volta e guardare il presente richiede un punto di vista diverso dall'ego, che invece sta fuggendo e guarda il futuro e quindi non puoi avere una volontà di guardare il presente. Prima ti ho chiesto perché io lo faccio, ti ricordi? La volontà fugge dal presente, non è un gioco di parole.

Q- mi sento come se è qualcosa fuori dalla mia portata.

Si, totalmente fuori dalla tua portata, ma il punto è che non lo senti abbastanza, abbastanza da mollare ogni cavallo e ogni corda, abbastanza da gettare la spugna e tagliare di netto con tutte le possibili volontà insieme. Tu ancora dici che provi a fare qualcosa, cerchi qualche soluzione, quindi non senti che invece la soluzione è completamente fuori della portata delle tue volontà. Tu dici "è fuori dalla mia portata ma tento ancora qualcosa". Io vorrei che tu comprendessi che è davvero fuori dalla tua portata, interamente fuori dalla tua portata, oltre ogni tua possibile volontà.

Q- mi sento come se avessi voglia di rinunciare e fare qualcos'altro. Rinunciare e fare altro è sempre lo stesso processo di cavalcare qualche volontà, è tutto uguale, tutti cavalli che fuggono, come è sempre successo, non stai cambiando nulla.

Q- è come se parto per una ricerca e la scritta sulla porta dice "puoi partecipare solo se sei biondo" e io non lo sono.

Si, è così. Ma devi avere molta più consapevolezza. Per prima cosa del fatto che è l'unica porta in cui puoi entrare e secondo che è l'unica cosa che vuoi e di cui hai bisogno. Così devi essere di fronte ad un totale controsenso, la tua mente deve avere un blackout se sei intelligente. Se invece stai ancora usando la mente con i suoi cavalli, allora non vedi tutte le cose che ci sono da vedere.

Q- per esempio ora posso avere la volontà di vivere in pieno il presente.

Hai questa volontà? Vuoi andare incontro al presente? No, non ce l'hai, non lo stai volendo, non accade ciò che dici, guarda ancora. 

Q- non ce l'ho?

No, il nome giusto di quello di cui parli è che vuoi fuggire dal presente. Le cose che stai indicando significano fuggire dal presente, è questo il loro significato corretto.

Q- perché ho un'idea del presente?

Si e hai anche una volontà, hai un cavallo e sei il cavaliere, sei una persona, un individuo, allora sei in un sogno.

Q- cosa può aiutarmi a liberarmi dalle mie volontà?

L'intelligenza se ne libererà, l'intelligenza e non la volontà. Stiamo usando consapevolezza, comprensione e intelligenza, usiamo la luce, vogliamo che tutto sia illuminato, senza coinvolgere la tua libera volontà. Tu fai ciò che vuoi, ma dobbiamo accordarci su alcune cose prima che tu lo faccia, solo per capirci, scegliamo un linguaggio e capiamo alcune cose. Ti ho già mostrato tutto, ho scoperto le carte in tavola, giusto? Si, voglio il blackout totale della tua mente, è ciò che sto facendo OK?
Questa è la porta. Non è traumatico, può essere fatto con la luce, la consapevolezza, perché la mente e l'ego è confusione, la mente, il cavallo e il cavaliere non sono nel presente. Direi che non hai nessuna tensione nell'adesso, non hai nessun conflitto e nessuna separazione nell'adesso, non c'è movimento nell'adesso, non ci sono cose che cambiano, non ci sei tu, tutte cose che non possono essere comprese con la mente, non possono essere comprese. Fine del gioco. Improvvisamente ti fermi e dici: "quindi tutto è uno". No, distruggi questo concetto. Annienta ogni idea e concetto della mente. "Quindi le cose stanno così". No, non sono così. È un concetto e le cose non sono concetti, distruggi questa conclusione, allora vedremo l'assenza del concetto chiamato separazione che è solo un concetto astratto, non reale e che era implicato in ogni volontà che hai avuto e che non hai mai nemmeno visto il concetto di separazione, non hai visto nulla. Il concetto di separazione non è qualcosa che può essere visto, vedere è vedere il presente, libero da tutti i concetti. Non ci sono concetti nel presente.

MONTAGGIO E RIPRESE DI FAUNO LAMI

lunedì 28 settembre 2015

Narcisismo e Vanità in una Persona Risvegliata - Vivere Grandiosamente con Marco Canestrari

DI MARCO CANESTRARI


È giusto essere appariscenti, orgogliosi e curati, oppure dovremmo muoverci tutti verso valori come l'umiltà e la modestia?

Ciò che siamo è bellissimo, ma quasi sempre ci confondiamo. Esaltiamo il nostro ego, il nostro corpo e la nostra immagine individuale, credendo che ciò ci rappresenti realmente. Ma sbagliamo. L'ego è piccolo, la sua assenza è grandiosa.

MONTAGGIO, RIPRESE E TESTO DI FAUNO LAMI

mercoledì 16 settembre 2015

Cosa Non Sei - Conosci Te Stesso con Marco Canestrari

DI MARCO CANESTRARI


I maestri spirituali vi dicono di scoprire voi stessi, conosci te stesso. Se siamo confusi a riguardo siamo confusi su tutto. Se siamo confusi su colui che percepisce e crea, siamo confusi su tutto ciò che è percepito e creato.

Se volete mettetevi in una posizione meditativa, io vi dirò cosa voi non siete:

“Tu non sei un pensiero, tu non sei i tuoi pensieri, tu non sei una descrizione, tu non sei una spiegazione, tu non sei ciò che riconosci. Tu non sei un'idea, tu non sei un concetto, tu non sei una fantasia, tu non sei un sogno, tu non sei un'illusione. Tu non sei nessun contenuto di nessun pensiero, concetto, contenuto, idea, descrizione, spiegazione, sogno, illusione. Tu non sei un oggetto materiale, tu non sei questo o quello, tu non stai qui o là, tu non stai prima o dopo, tu non sei il passato, tu non sei il futuro, tu non sei il presente, tu non sei l'eternità.

Tu non sei niente che la tua mente può concepire, questa è la verità.
Tu non sei la tua volontà, tu non sei la tua volontà di cambiare, tu non sei la tua volontà di rimanere così come sei. Tu non sei i tuoi effetti, tu non sei le tue conseguenze, tu non sei le tue manifestazioni, tu non sei le tue espressioni. Tu non sei i tuoi gesti, tu non sei le tue azioni, tu non sei le tue abitudini, tu non sei le tue routine, tu non sei i tuoi traumi, non sei le tue paure, tu non sei i tuoi dolori né i tuoi piaceri. Tu non sei le tue condizioni, tu non sei le tue circostanze, tu non sei i tuoi modi di agire, tu non sei i tuoi modi di pensare, tu non sei i tuoi valori, tu non sei la tua morale, tu non sei le tue opere, tu non sei i tuoi gesti affettuosi né i tuoi gesti di chiusura. Tu non sei un corpo, non sei una persona e non stai in un corpo.

Tutto ciò che esiste è in te, tu sei privo di qualsivoglia etichetta, classificazione, rappresentazione, perché tu sei privo di forma, sei privo di spazio e sei privo di tempo. Tu non sei le leggi fisiche di questo universo materiale, le leggi fisiche sono in te, e sono un tuo modo di esprimerti, le espressioni e i modi non sono te.

Tu sei colui che è privo di ogni attributo, nessuna parola è così tanto degna e onorevole di accostarsi a te, nessun simbolo è così tanto degno, meritevole, pulito, incontaminato, amorevole da accostarsi a te, nessuna idea, nessuna accezione. Tu sei colui che è privo di modi, tempi e spazi, quindi tu sei colui che è privo di definizioni, quindi tu sei colui che è privo di limiti, tu sei colui che è privo di limiti di nessun tipo, spazio modo espressione e rappresentazione. Sei privo di limiti, i limiti non si avvicinano mai a te, non ti hanno sfiorato mai. Allora quando ascoltiamo un maestro spirituale che ci dice conosci te stesso, non saltiamo a conclusioni affrettate fatte con la mente che utilizza il pensiero. Ricordatevi quello che vi ho detto adesso e tutto ciò che voi non siete.

Non cercare di scoprire te stesso cercando di capire con la mente, mettendo in un cassetto una rappresentazione di un qualcosa che è attribuito a qualcosa che tu saresti. Perché tu non sei un qualcosa, perché niente può essere attribuito a te, perché i pensieri non sono te, le rappresentazioni non sono te ed ogni processo mentale non sei tu, e tutto quello che stai facendo non ti riguarda affatto se stai facendo questo. Conosci te stesso è essere completamente libero e ogni idea che tu sia un qualcosa con una possibile identificazione, perché l'identificazione viene fatta da una mente con un processo errato di sdoppiamento, dove ci si separa da ciò che è identificato, delimitato, definito. Tu non hai doppioni, non hai separazione perché non hai limiti, tu sei tutto e anche niente, perché questi due concetti se sono completi sono la stessa cosa. Non aver paura dei concetti e delle limitazioni perché tu non sei limitato e nessun concetto ti potrà mai ingabbiare, nessun pensiero che fai ti può mai distrarre, nessuna linea guida ti potrà mai distogliere, nessun elemento luccicante superficiale potrà mai togliere la tua attenzione da dove sei. Tu stai sempre osservando ciò che sei e così sia eternamente”. (Marco Canestrari)

MONTAGGIO E RIPRESE DI FAUNO LAMI