sabato 14 novembre 2015

Attentati Terroristici al Nostro Cuore

DI GIANPAOLO MARCUCCI


Un amico mi ha detto che a Parigi c’è stato un attentato. Uno di quelli in cui muoiono le persone. Io ricordo di quando raccontarono in televisione dell’attentato alle torri gemelle, a New York. Avevo 15 anni e sentii un forte dolore togliermi il fiato, dolore per tutte quelle persone in difficoltà. All’epoca me la presi con il mondo esterno cattivo.

Oggi La mia prima domanda è stata: perché ti lasci inquinare la mente da pensieri di paura?

Anni fa era solo una nebulosa di rabbia, ora appare così chiaro: qualsiasi cosa succeda nella materia, la televisione vuole che tu ti occupi del problema e non della soluzione. Che ti indigni oppure che sei contento ma sempre strettamente e rigorosamente RIGUARDO A CIÒ che un gruppo ristretto di persone ha scelto per te. Così facendo accade che si è liberi di provare tutto quello che si vuole riguardo ad un cesto chiuso di cose non decise da noi, mentre non si è liberi di uscire da tale cesto.

Questo è lo stesso processo che la mente adotta con il nostro sé. L’Isis è un mezzo attraverso il quale un piccolo gruppo di individui occidentali disturbati controlla le mente di miliardi di altri individui confusi. Esattamente come la paura è un mezzo attraverso cui la mente controlla ed incatena il nostro cuore.

È così facile vedere come ci sia sempre un nemico nel mondo della tv, oggi si chiama Isis, ieri Spread, l’altro ieri Bin Laden, Saddam, I comunisti, i fascisti, il nome sceglietelo voi, l’importante è che ce ne sia sempre uno.
È così facile vedere come ci sia sempre un nemico nel mondo della mente, oggi si chiama partner cattivo, ieri datore di lavoro sfruttatore, l’altro ieri genitore che mi rimproverava, domani amico che muore, il nome sceglilo tu Ego, l’importante è che ce ne sia sempre uno.E come lo sconfiggiamo questo nemico? Come distruggiamo il male che ci dicono esistere ed esser in agguato? La televisione ci suggerisce di dichiarare guerra all’Isis che ha attaccato l’Europa! Servono provvedimenti immediati, leggi più severe e restrittive, una diminuzione graduale della libertà in cambio di un po’ più di sicurezza.

La mente ci suggerisce di rifiutare la sofferenza, la paura, le emozioni negative che minano all’integrità della psiche ben integrata nel sistema! Servono farmaci più efficaci, terapie comportamentali adeguate, educazione e disciplina, se necessario insensibilizzazione e difesa verso le parti più oscure di noi. Insomma, la soluzione suggerita è: fare guerra alla guerra.

Ma mente mia, il male si sconfigge facendo il bene, non combattendolo. Lo devi ignorare, non devi dargli energia. Il fuoco si spegne buttandoci sopra l’acqua, non bruciando ancora più legna. Oggi tutti combattiamo il male è il risultato che otteniamo è solo un mondo in cui tutti sono guerrieri. Smettiamo di dare al male valore e attenzione e avremo dopo poco un mondo di pace. IL NOSTRO COMPITO È DI SMETTERE OGNI GUERRA NON DI FARE LA GUERRA GIUSTA.

“Ragazzi, ma qui tocca essere seri…è morta della gente, basta cazzate introspettive e spirituali!”

Se questo è il tuo pensiero, hai rifiutato ogni parola che hai letto finora. Credi non sia il momento di riflettere su di te, che tu non sia responsabile di quello che accade…nella tua testa. Sfrutta questo conflitto, questa tensione, parti dalla tua indignazione e vedrai che non c’entra niente con l’Isis, che la paura non c’entra niente col contenuto del pensiero di paura che stai facendo. La sofferenza non esiste nella materia, non c'e una pallina di sofferenza che possiamo prendere, pesare e poi distruggere per essere per sempre felici. Sta tutto nel filtro della nostra mente, nel come interpretiamo la realtà. È perfettamente normale soffrire per la morte di qualcuno, ma il significato che diamo alla sofferenza che sentiamo determina il nostro percorso, la nostra strada verso la prosecuzione del problema o verso la sua soluzione. Soffri e indignati, la tua mente non ha la possibilità di non farlo, poi mezz’ora dopo, passata la bufera, medita sul fatto che la sofferenza che senti è la tua, che non viene dall’esterno.

Esponi il tuo cuore agli spari, è l’unico modo per scoprire che le pallottole che ti terrorizzano sono pallottole di gommapiuma.

giovedì 12 novembre 2015

La Setta della NonDualità

DI GIANPAOLO MARUCCI


Una bizzarra moda dilaga negli ambienti spirituali e si diffonde sul web a macchia d’olio in questi giorni: La moda della nondualità. Se non sei fuori dalla ricerca, se non dici anche tu che tutto è uno, che non esiste nessuno che sta leggendo adesso, che tutto semplicemente accade, se non ripeti anche tu il mantra della nondualità… beh tesoro sei out! Sei troppo nel mentale!

Il messaggio che porta questo movimento relativamente fresco, conosciuto come neo-advaita (o pseudo-advaita), nella sua natura è corretto. È vero in senso assoluto che non esiste l’individuo come è vero che tutto ciò che esiste è “niente”, niente di definito, niente di circostanziato, niente di psicologico ma i portatori di tale messaggio lo hanno compreso o stanno ripetendo un copione?

“Rumi dice: "Bussando alla porta, si apre.
Stavo bussando da dentro".
Siamo gia' dentro come Verita' stessa,
ma nella nostra mente immaginiamo di essere fuori.
E' abbastanza sapere che sono dentro?
Aiuta, ma non e' abbastanza.
Quando anche la dualita' che sono dentro o fuori e' trascesa,
quando c'e' contentezza ed equanimita' in ogni stato mentale
- sei a casa.”
(Mooji)

Nella nostra mente immaginiamo che la realtà sia duale. Crediamo esista il tempo, soffriamo se muore il nostro partner o nostro figlio, se ci licenziano, persino se qualcuno ci offende verbalmente. Non esaltiamoci, restiamo calmi, non esiste un individuo che non prova queste cose, L’INDIVIDUO È QUESTE COSE, tu che leggi sei queste cose. Viviamo in un’epoca in cui il 99,9% della popolazione vive la dualità, e allo stesso tempo in cui grazie alla rete, la verità sulla nostra natura nonduale sta emergendo sempre di più dalle parole dei maestri di tutto il mondo. Ascoltiamo quello che tali benedizioni, tali parti illuminate di noi, tali maestri risvegliati hanno da dirci. Ascoltiamo, senza subito fare le squadre dei buoni e dei cattivi, dei duali e nonduali, dei risvegliati e dei mentali, prendendo quattro concetti che ci fanno comodo e usandoli per costruirci un’immagine di noi più tollerabile di quella che avevamo prima. Quello è ciò che la chiesa ha fatto con le parole di Gesù.

Attaccarsi ad un concetto (di nondualità per esempio, o di banana) e farlo proprio, NON HA NULLA A CHE FARE con il risveglio, con il contenuto stesso del messaggio che a parole viene sventolato come una bandiera. Non è un danno, è un gioco, ma non si dica che riguarda davvero la nondualità perché nell’attività di sostenere una tesi, difenderla e crederla vera, risiede il nocciolo primo di ogni dualismo: la separazione tra la tesi e chi la sostiene, difende, crede vera.

Il piacere che chi si attacca a tale concetto prova nel trovare persone che “la pensano come lui” e il fastidio nel trovare invece un eventuale contraddittorio difficile da gestire, sono lo stesso piacere e lo stesso fastidio del tifoso della Roma che parla della partita appena conclusa, compiaciuto con i suoi compagni tifosi della Roma e indispettito con i tifosi della squadra avversaria. L’etichettare come “mentale” l’attività di farsi domande (il bussare di cui parlano sopra Mooji e Rumi), ovvero l’unica attività che può mettere in dubbio tale castello di concetti, equivale all’etichettare come “eretico” colui che va contro il codice della santa inquisizione. Le dinamiche sono le stesse di una setta e sono le dinamiche in cui l’ego sguazza più agevolmente e in sicurezza perché sa che, in un modo o nell’altro, così facendo non si parlerà mai di lui. La strada utile è quella inversa: è amando e comprendendo tutte le parti di sé che ci si risveglia all’assoluto, è amando e comprendendo la dualità che si elimina ogni separazione. Oppure è possible concepire che la non dualità “non-comprenda” la dualità? La nondualità comprende tutto, non esclude nulla.

Se la tua filosofia esclude qualcosa, se tu escludi qualcosa, osservalo, medita a riguardo, vedrai che ad essere escluso era solo il tuo vero sé. Se soffri, hai paura, credi nel tempo, credi di essere un individuo nato da un utero e che morirà, se fai anche solo una di queste (e si possono fare solo tutte insieme) stai SEMPRE escludendo qualcosa, non stai ascoltando te stesso. Non esiste alternativa alla ricerca, con la mente puoi solo cercare e questo non è affatto un male perché è solo cercando che ti risveglierai, è solo bussando alla porta che ora credi ti stia separando da casa tua che scoprirai che a bussare eri tu dall’interno.

Viviamo quello che sentiamo dentro di noi e partiamo da li, ascoltiamo le parole dei maestri che abbiamo in noi e fuori da noi, entriamo in quello che vogliono dirci davvero, in profondità, emotivamente, non al livello dei concetti bellissimi a cui ci attacchiamo e che ci fanno sentire superspirituali. Questo è il consiglio che mi sento di dare col cuore a tutti coloro che amano essere felici e che sono stufi del dolore.

Poi per carità, siamo tutti liberi, va bene anche così, aggrappiamoci al mantra…anzi perché no, ripetete con me: siamo tutti nonduali, non esiste la ricerca, non esisto io…è tutto già perfetto…mh…certo quello che prima mi ha tagliato la strada però esiste ed è proprio stronz…no scusate, quello è una parte di me che si è manifestata e mi ha tagliato la strada nel mio sogno e ogni cosa del mio sogno è qui per dirmi qualcosa…ma dirlo a chi però, e comunque cosa vorrà dire? Boh vabbè ricominciamo, tutto è uno, tutto accade…certo però era proprio stronzo, ed era anche una parte di me…una parte stronza…mh…questa non dualità non è che mi piace più tanto, va a finire che qua lo stronzo sono io…proverò con lo yoga…e 1 e 2 e 3 e 4…

lunedì 9 novembre 2015

La Coscienza del Me Finisce quando Inizia il Risveglio - NonDualità con Marco Canestrari

DI MARCO CANESTRARI

   

Tolto il velo di confusione dell’ego diviene ovvio che tutto ciò che chiamiamo materia non è altro che la manifestazione di un unico essere non conoscibile e che tutto il campo in cui il gioco dell’esistenza si svolge è unico. Questa visione intera e senza imperfezioni, non è qualcosa che dipende dal me, non è qualcosa che l’io può riconoscere o non riconoscere, non è qualcosa che dipende dal corpo, né dalla mente, né dal cervello. 

Nessun frammento può riconoscere l’interezza da cui deriva, nessun frammento può diventare l’interezza da cui deriva, nessun individuo può essere illuminato, perché i frammenti, gli individui sono solo idee all’interno del sé superiore. 


MONTAGGIO E RIPRESE DI FAUNO LAMI

sabato 7 novembre 2015

Non Attaccarsi al Sogno

DI MARCO CANESTRARI


D - Si parla spesso di quanto sia benefico essere grati per ciò che si ha, oppure di quanto sia prezioso vedere il bello in ogni situazione. Io stesso riconosco che un atteggiamento positivo porta con sé degli effetti altrettanto positivi. Ma questo non va in contrasto con il "non attaccarsi al sogno"? Se questo è un sogno da cui noi aspettiamo di svegliarci, non sarebbe più utile concentrarsi sugli aspetti che non ci piacciono, per non rischiare di adagiarsi a questa vita illusoria per sempre?

Marco Canestrari: L’essenza stessa del sogno è quella di non guardare il paradiso che già è presente. Non serve punirci ulteriormente cercando di concentrarci sul male e sulle brutture. Il desiderio di soffermarci sulla negatività consiste appunto nel desiderio di voler vedere ulteriore dolore, seppur per un ipotetico cosiddetto “nobile” scopo, il cui raggiungimento però viene collocato non nel presente dove siamo, ma in un fantomatico futuro.Ad esempio, possiamo cercare di vedere e capire l’illusione del male allo scopo di svegliarci, o allo scopo di saperci proteggere meglio quando ci capiterà l’evento di dolore. Oppure possiamo cercare di concentrarci su ciò che non ci piace allo scopo di non adagiarci su questo regno illusorio. Ma il regno illusorio consiste proprio nel “concentrarci su ciò che non ci piace”, per qualsiasi scopo lo si guardi! In ogni caso stiamo comunque facendo il suo gioco: lo stiamo guardando. L’illusione si mostra in forma di allarme e vuole essere guardata, vuole essere reale, questo è il suo scopo. Il sogno di paura vuole che sia sognato per dirci che esiste l’ego e che siamo soggetti alla morte. Il sogno però, con tutto il male ed il dolore in esso contenuti, può avere effetto su di noi esclusivamente se noi gli diamo il consenso ad entrare nella nostra mente sacra. Una volta che noi accettiamo di dare attenzione al sogno, esso sarà magicamente creato, e per noi, sarà quindi vero. Saranno così vere anche tutte le sue cause e tutti i suoi effetti nella struttura temporale. Soggettivamente noi entriamo nel sogno (nel brutto, nel dolore, nella paura, nel male, nelle ingiustizie, nel problema) solo se lo guardiamo, se gli diamo attenzione, se gli diamo importanza, se gli diamo il benvenuto nella nostra mente, e cosi sogniamo.

Nella realtà non esiste il male, non esiste alcuna componente negativa a cui siamo soggetti. E nel sogno non esiste nulla di assolutamente positivo. Tutti gli aspetti positivi che vediamo nel sogno sono i riflessi del paradiso reale, sono gli echi di qualcosa che ci risuona familiare e che sentiamo averne diritto. Anche il cosiddetto “Piacere”, assaporato nel sogno irreale, (e sempre all’ombra della paura che finisca e della morte), è una espressionemolto importante di alcuni aspetti della realtà che ancora ricordiamo, è un raggio di luce che proviene da una fonte reale accecante ed illimitata, e quella fonte siamo noi, il noi nel mondo vero.L’errore che facciamo è solamente quello di collocare la fonte della cosa “positiva” all’interno del sogno, e di legarlo ad un oggetto o ad un idea, dandogli una collocazione nel mondo esterno a noi.E’ questo errore infatti che poi, determina anche l’aspetto negativo, ovvero il fatto che tale fonte di piacere, essendo esterna, allora è anche mutevole, soggetta al tempo e alle circostanze, e fuori controllo.Per questo “vedere il positivo” va fatto interpretando questo positivo con la consapevolezza che esso sta nascendo dall’immensa perfezione del sognatore e non è in alcun modo nel mondo sognato.Bisogna usare il piacere come un indicatore che punta verso l’interno e ci fa capire la meraviglia che c’è in noi e non allo scopo di idolatrare il mondo esterno. Ciò che è positivo non è mai l’oggetto, ma è è la sensazione positiva. Se ad esempio, a noi fa piacere mangiare un gelato, dobbiamo capire che l’essenza del nostro stato d’animo di

benessere non sta nascendo dalla materia del gelato, e nemmeno dai pensieri che noi facciamo associati all’evento: La felicità nasce sempre da noi. Allora omaggiamo il sognatore e non il sogno, omaggiamo il reale non l’irreale, omaggiamo il paradiso non l’inferno.

RISPOSTA: CERCARE IL POSITIVO DENTRO IL NOSTRO VERO SE, E NON COLLOCARLO MAI ALL’INTERNO DEL SOGNO

domenica 1 novembre 2015

Testimonianze



Alleghiamo qui alcune testimonianze degli effetti benefici dei ritiri di Marco Canestrari :D 
Se anche tu vuoi lasciare la tua testimonianza puoi scrivere all'indirizzo e-mail: gianpaolomarcucci@gmail.com




- Iolanda (da Facebook)

Amici, nella notte dopo il ritorno da questa autentica vacanza ad Orte insieme a voi, mi sono svegliata, e in un istante ho preso una decisione che in venti anni non avevo mai avuto il coraggio di prendere. Laddove prima c'era un conflitto che non vedeva via d'uscita, restava un'incredibile chiarezza che non lasciava scampo. Una piccola futile idea che mi tiranneggiava da anni era svanita. Tutto è di nuovo limpido e illuminato. Una decisione completamente gioiosa, per nulla sofferta.
Una decisione che non viene assolutamente da me, e che la persona che ero solo cinque giorni fa non avrebbe mai saputo prendere, e Marco questo lo sa. Io non ho fatto proprio nulla: tutto ciò che ho fatto è stato non occuparmene. Il cuore ha detto "Lascia tutto e seguimi", e il cuore stesso ha risposto "Sì". Ciascuno di voi è stato fondamentale perché ciò avvenisse, e vi ringrazio uno ad uno. Non ho idea del futuro e non me ne preoccupo, perché riposo in questo infinito presente che mi consola, mi riempie, mi avvolge, mi protegge, e mi sostiene. Grazie, grazie, grazie. Vi amo.




- Elvira (da Facebook)

Si incontrano tante persone... Alcune fuori dal comune,con la capacità di aprire al mondo il loro cuore...con il coraggio di essere se stessi,che si distinguono per la lealtà...per la passione che mettono in ogni cosa...per la gentilezza che esprimono con le loro azioni. Le riconosci per i loro abbracci capaci di sanare ferite,per i loro occhi in grado di illuminare ogni buio,per le mani mai stanche di dare,per i loro sorrisi puri. Sono le persone che sentono il richiamo della nostra anima,che scelgono di toccare il nostro cuore e guarirlo.
Auguro a chiunque di conoscerle...di incontrarle...di viverle...in modo da percepire il senso di TUTTO




- Gianmarco (da Facebook):

Da quando ho trovato Marco ed i suoi allievi , la mia vita non ha fatto altro che migliorare sotto tanti aspetti..dalle piccole prese di coscienza, a quella sensazione di pace e chiarezza che molte volte mi ha pervaso durante (e anche dopo) i vari incontri con Marco o anche semplicemente guardando i suoi video...Ma qualche mese fa ho deciso di partecipare al ritiro ad Orte con loro. Vieni catapultato in un'altro contesto , le persone intorno a te non sono più nemici dai quali nascondersi o contro i quali lottare , ma vedi persone che ti abbracciano e ti vogliono bene, e gia senti che la musica cambia.. la mattina Gianpaolo ci faceva rilassare predisponendoci ai Satsang cosìcchè noi avremmo potuto andare più in profondità e colto maggiormente tutti i benefici...Vorrei raccontare però di una sera che stavamo passeggiando tutti insieme verso la cima di una collina dove c'era un albero maestoso (Elena aveva proposto di raggiungerlo)..ricordo anche che si scherzava perchè Fauno diceva che ci sarebbe voluta mezz'ora ma in realtà ci sono voluti 10 minuti (:P) Arrivati lassù c'è stato un momento molto profondo di contemplazione del bellissimo tramonto che c'era davanti a noi in quel paesaggio paradisiaco tra le colline, e ricordo che Marco mentre stavamo tutti incantati a guardare lo spettacolo disse : " Si ma voi siete più belli " ...... Ad un certo punto invece di guardare fuori per una di quelle rare volte mi sono guardato dentro e la mia mente è collassata ...come se fossi scomparso in un buco nero e credevo di essere sparito totalmente per qualche minuto ! Una sensazione mai provata prima e che solo grazie al ritiro con Marco e la magnifica atmosfera che si crea è potuto accadere...Dopo questo momento di estasi , sono tornato al normale stato , ma una cosa in più l'ho certamente conquistata ! E cioè che quello stato che noi tanto abbiamo sempre sognato sin da piccoli è possibile e grazie a Marco è 1000 volte più facile raggiungerlo. Grazie a tutti voi e spero di tornare a trovarvi più spesso.


- Simone (da Facebook)

Dopo il ritiro ho iniziato ad abbracciare i miei genitori piu' volte al giorno. Gli dico sempre che li amo anche se mi hanno fatto soffrire tantissimo in passato ed il giudizio che sento verso tutti deriva da loro ma non importa, ma gli ho anche detto che li amo incodizionatamente. Tutto questo dopo il ritiro, pensa che potenza smisurata! Grazie ancora !


- Luca (da Facebook)

Sono stato veramente da "DIO" questo fine settimana. Per me e' molto difficile aprirmi e abbattere le barriere dell'ego, ma qui ho assaporato un pezzo della mia vera essenza. Sono molto impacciato, ho difficolta' ad esprimermi, mi giudico in continuazione ma ora sto aprendo gli occhi ad una nuova realta' che sta cambiando profondamente il mio essere. In questi giorni e anche nel fine settimana stesso ho provato un breve stato in cui la mente era completamente vuota, non provavo nulla, solo pace... Ringrazio infinitamente ognuno di voi con tutto il cuore!!


- Susanna (da Facebook)

Sono migliaia i percorsi che si possono trovare in giro, chi ti insegna a trovare il contatto con il profondo, chi con il tuo corpo, chi ti fa sentire l'energia tua, sua, nostra.......bah, quello che si omette e che sono convinta sia il fondamentale è la strada della FELICITÀ e dell'amore che nessuno insegna o ti ricorda......forse che ha provato QUALCUNO DUEMILA anni fa.......ma ce lo siamo dimenticato.  Questo ho ricordato in questi due giorni......e sono solo alla prima sessione, non posso immaginare cosa ci sarà alla seconda......metterò il turbo. Grazie a tutti di nuovo

- Paola (via mail)

Ciao Gianpaolo, ti scrivo per condividere l’emozione che mi ha accompagnato tutto il giorno e che credo sia dovuta all’intensità dell’incontro con Marco e tutti voi di ieri. Il mio cuore ha una nuova apertura che mi ha permesso di vivere godendo in modo nuovo,  tutto quello che mi è arrivato, la compagnia di mio figlio, degli amici e della musica che ho ascoltato.
Di a Marco grazie per la semplicità del messaggio che ti attraversa in modo totale. Spero di venire ad uno dei prossimi ritiri nella natura