martedì 13 ottobre 2009

La Rabbia non è più Rivoluzionaria

DI MARCO CANESTRARI
 HulkEdit

Nell’immaginario collettivo è presente il concetto di rivoluzione associato a quello di rabbia. La rabbia è stata spesso utilizzata nelle insurrezioni popolari e nelle guerre, ed è facilmente sfruttata per manipolare e sobillare le folle. In breve, la rabbia, può servire a darci maggiore impeto e forza quando vogliamo distruggere qualcosa. Ma cosa accade quando il nemico da combattere non è un singolo dittatore né un gruppetto di persone di una certa ideologia politica, ma è l’intera società di cui tutti facciamo parte? Se dobbiamo affrontare il mondo nella sua interezza, e non una sua parte, allora la rabbia ci può essere utile?

La struttura sociale mondiale è fortemente radicata nei campi più vari. E’ determinata dai nostri stili di vita, dai nostri modi di pensare, dalle nostre aspirazioni, dalle nostre paure, dalle nostre conoscenze e informazioni, e tutto ciò a sua volta è interconnesso con il potente impianto mediatico, militare, politico ed economico. Abbiamo di fronte un nuovo nemico, che è il prodotto delle coscienze ogni singolo individuo del pianeta e non si può combattere se lo affrontiamo un pezzo alla volta, perché l’interconnessione di tutte le sue parti è ormai imprescindibile. Allo stato attuale, se non si affronta il problema con una visione d’insieme, potremo, al massimo, sostituire la facciata del problema e spostare sempre più nel futuro la soluzione della sua vera radice. E’ superficiale pensare di poter risolvere il problema definitivamente, affrontandolo solo dal punto di vista sociale o solo politico, o solo dal punto di vista economico. La questione non sarà messa a tacere nemmeno affrontando un singolo partito o un singolo gruppo economico. Al contrario dei problemi conosciuti nel passato, ora abbiamo la necessità di apportare un cambiamento generale in tutta la struttura, e non solo in una sua parte. Per rivoluzionare completamente il sistema sociale è necessario quindi un consenso ampissimo che agisce su molti fronti contemporaneamente. Finché il consenso è parziale e frammentato, al massimo avverranno continue sostituzioni di leader o di partiti politici, ma sempre mantenendo inalterato il meccanismo di base che genera la maggior parte dei problemi moderni.

rabbia-arrabbiarsi

E’ quindi necessario preparare e curare un ambiente che sia più fertile possibile per lo sviluppo di un consenso senza divisioni, trasversale a qualsiasi possibile gruppo o ideologia. In questo, la rabbia, non è mai completamente imparziale: ha sempre un oggetto, spesso mentale, verso cui è indirizzata. Quando nella società è presente la rabbia allora ci sono delle divisioni fra gruppi di persone: chi prova rabbia e chi si sente oggetto della rabbia. Nelle ideologie che supportano la rabbia c’è sempre una parte di società che si sente offesa e quindi freniamo alcune parti che invece dovremmo rendere ricettive all’ apprendimento. Alcuni esempi classici sono l’animalista aggressivo verso chi maltratta gli animali, oppure il comunista indignato verso chi ha il potere economico e sfrutta gli indifesi. Se vogliamo favorire un risultato diffuso dovremmo invece riuscire a stimolare ogni componente della società ad essere aperto a riflettere. Per capirci: Il nostro maggiore vantaggio lo abbiamo quando anche chi maltratta gli animali e chi sfrutta gli indifesi è incentivato a capire le sue incoerenze senza sentirsi minacciato.

La parte della società che è aggredita ideologicamente o fisicamente non sarà mai stimolata ad accettare le idee opposte, anzi, spesso reagirà proteggendosi e rinvigorendo la divisione. Vediamo in televisione e sui giornali la violenza degli stupratori, poi gli xenofobi esprimono rabbia verso gli stupratori stranieri, poi una parte della popolazioni esprime rabbia verso gli xenofobi… C’è una catena di rabbia senza fine. Come molti sanno, le divisioni non fanno altro che limitare lo sviluppo dei consensi dal basso. Un clima di divisioni e incertezze limita il peso della volontà dei cittadini a favore del peso di chi impartisce le soluzioni dall’alto. Non cambieremo mai l’origine di questo nuovo problema senza avere un consenso indiviso. E, Se dobbiamo ottenere un consenso veramente ampio allora la rabbia è solo un freno.

calma-vita

Una volta che si inizieranno a diffondere i semi adatti, allora nuove piantine germoglieranno liberamente in ogni parte del mondo, spesso in modi inaspettati. Il terreno più fertile per favorire le introspezioni che portano alla comprensione è un ambiente pieno di calma e sicurezza. La rabbia non è più rivoluzionaria, abbiamo una nuova arma che dobbiamo imparare ad usare con cura... E’ la più efficiente e vantaggiosa per il mondo intero: La Serenità.

 

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!