venerdì 24 settembre 2010

Il Padrone del Parco

DI MARCO CANESTRARI

parco

Giusto pochi minuti fa passeggiavo, come spesso faccio, in un parco di Roma - "Villa Doria Pamphili" - quando ho visto una ventina di bambini che avevano iniziato uno strano gioco di gruppo. Prima uno, poi l'altro, penzolavano, tenendosi con una mano sola, dalla parte esterna della ringhiera di un ponte che attraversava un laghetto. Alla faccia dei genitori distratti, alcuni scivolavano e non riuscivano più a risalire agevolmente sfiorando l'acqua con i piedi, mentre gli altri schiamazzavano ammirando le audaci imprese dei loro giovani leader. Avevano tutti meno di dieci anni, molto ben vestiti e parlavano un italiano correttissimo.

Appena li vedo, gli dico ad alta voce: "No! Bambini, guardate che è pericoloso fare così! risalite sul ponte", al che una graziosa bimba si stacca dal gruppo, si avvicina a me con passo sicuro ed in tono di sfida mi fa - "Scusi! lei che cosa voleva dire?" - ed io, sorridendo - "Che così non si fa" - e lei incalzante - "Scusi, ma lei è per caso il padrone di questo parco?" - io, non capendo dove volesse arrivare le rispondo con un semplice "No" - e lei conclude soddisfatta - "Ecco! allora non può parlare" - e se ne torna a giocare.

Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli

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