mercoledì 22 settembre 2010

Pericoli Reali e Pericoli Percepiti

DI DAVID CORSICO

pericoli

La vita è il bene più prezioso: ce lo insegnano fin da bambini. Ma chi c’insegna questo principio fondamentale è consapevole della sua importanza? Se due genitori maldestri insegnano al proprio figlio che la vita è un bene prezioso e poi lo lasciano giocare vicino alla presa di corrente o sul davanzale del balcone, il bambino non correrebbe il rischio di danzare pericolosamente con la fatalità?

Essere bravi genitori non vuol dire sempre essere bravi insegnati, anche se un genitore tenta di educare al meglio i propri figli, a volte, proprio per un’inadeguata istruzione degli stessi, parte di un’importante guida sociale viene meno, in altre parole, se un genitore non è consapevole dell’esistenza di determinati pericoli, difficilmente potrà insegnarli ai propri figli. Può sembrare una banalità, ma è facilmente dimostrabile il contrario. Esempio, anche se conosciamo l’esistenza oggettiva della pericolosità della guida, la vera consapevolezza del dramma ci sfugge. Sembra paradossale, ma abbiamo più timore di morire per un attentato terroristico piuttosto che in un incidente stradale o tra le mura domestiche. La paura indotta o meglio la paura stimolata genera una finta percezione sulla psiche, è un po’ come dormire con la luce accesa dopo un film dell’orrore: di cosa abbiamo paura? Della paura pungolata: una sorta di paura imposta. Se invece esaminassimo con attenzione alcuni dati, scopriremmo che questa paura spinta, per noi, non rappresenta nessuna minaccia o pericolo immediato, mentre una guida in stato d’ebbrezza o un pentolone pieno di brodo bollente si. Certo, detto così si potrebbe dubitare di quanto sia vasta la minaccia d’incidenti mortali nella vita quotidiana, ma se prendiamo due dati e cominciamo ad analizzarli, probabilmente questa esitazione diventerebbe certezza. Ogni anno in Italia, gli incidenti stradali provocano la morte di un numero impressionante di persone e gli incidenti domestici, incredibilmente, sono di gran lunga superiori: accumulando questi dati, potremmo dire drasticamente, che ogni anno in Italia scompare una paese di media estensione. Allora perché, se la vita è un bene cosi prezioso, non ci vengono insegnati fin da piccoli quali sono i veri pericoli che ci circondano? Perché è più difficile o semplicemente perché è meglio un popolo inconsapevole e quindi più governabile?

Occorrerebbe diventare genitori più consapevoli e non aspettare che ci colga la disgrazia per renderci conto della verità. Sarebbe utile che questo tipo d’educazione cominciasse a fiorire proprio nelle scuole. Se la scuola non fosse solo, o comunque, principalmente un sostegno per preparare le persone al mondo del lavoro, ma anche un supporto ai genitori nell’educazione dei figli per la consapevolezza della vita, forse, saremmo in grado di valutare più concretamente quali siano le vere paure d’affrontare per tutelare questo bene così prezioso.

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