ALCUNI ACCENNI SULLA MIA VISIONE D’INSIEME
DI MARCO CANESTRARI
Chi fosse interessato agli argomenti trattati in questo testo, può contattarci nella pagina facebook “Ecco Cosa Vedo” o su info@eccocosavedo.com e avere informazioni su come partecipare o assistere alle discussioni che facciamo regolarmente su questi e molti altri temi. Data la delicatezza dei contenuti e il fatto che si prestano invariabilmente a fraintendimenti, preferisco affrontare certe introspezioni solamente dal vivo e non online. Va sottolineato che le affermazioni elencate di seguito non sono frutto di ragionamenti astratti, non derivano da conoscenze acquisite tramite studi di fisica, filosofia o religione, né apprese da maestri. Esse nascono, invece, da percezioni dirette avute autonomamente, senza il filtro dell’esperienza o del sapere acquisito. Attualmente il Gruppo Centrale di Roma si riunisce ogni settimana in zona Metro Ottaviano. La partecipazione è sempre aperta a tutti, per l’organizzazione degli incontri settimanali utilizziamo questo gruppo facebook:
ECCO COSA VEDO:
1. Tutto è Vivo.
Tutto è cosciente, Tutto è emotivo, Tutto ha facoltà intelligenti e percettive. Per "Tutto" intendiamo ogni cosa che esiste effettivamente senza lasciare fuori nulla, ad esempio: le galassie, i pianeti, gli animali, i vegetali, i minerali ecc. Si escludono naturalmente dalla materia i contenuti delle idee come anche i contenuti dei supporti di memoria. Ad esempio un mostro inventato, descritto in un libro di fantascienza, non lo consideriamo esistente in quanto massa e materia in carne e ossa con un suo peso che si aggiunge al peso dell’universo ma esistente solo in quanto rappresentazione che ci immaginiamo nella mente leggendo il libro. L’attività della mente di percepire queste rappresentazioni immaginate, esiste.
L'energia alla radice di ogni energia esistente ha caratteristiche emotive.
Tale fonte di energia è inesauribile e autonoma. Un vulcano che erutta, una stella che nasce, il vento che soffia, un fiore che si apre, un cane che corre, sono tutti esempi di manifestazioni di energia. Ogni tipo di movimento nasce da uno stimolo emotivo. Tutto è in movimento. Niente di reale è statico.
2. Tutto è Uno, Non esiste Separazione.
Le distanze e il tempo non separano, ogni cosa è connessa. Per entità separate prendiamo in considerazione due entità che non hanno alcun contatto fra loro e che non hanno nessuna radice comune. Due entità separate sarebbero anche completamente indipendenti fra loro. Non esistono di fatto due oggetti separati nello spazio. Più importante: Non esistono di fatto due oggetti separati nel tempo. Ogni oggetto definito e isolato dal mondo esterno non è reale, è sempre una rappresentazione come lo può essere il contenuto di un’idea o di una memoria. Es: "Quest’albero" esiste solo in quanto interscambio con l'esterno e in nessun momento ha limiti definibili in assoluto. L'acqua viene assorbita dalla pianta e riespulsa, entra ed esce, come anche fa l'aria e altre sostanze. Cresce da un seme aumentando la sua massa e prendendo le sostanze dall'esterno in un continuo scambio. Al contrario, il ricordo di quest'albero o la fotografia di quest'albero può essere presente in maniera statica e senza interscambio con le parti cosiddette esterne all'albero.
3. Non scorriamo nel Tempo, Siamo Qui e lo siamo Ora.
La totalità del nostro essere, ed ogni suo movimento, sono connessi in un unico campo e non ne escono mai fuori. Non proveniamo da un campo passato diverso da quello in cui siamo ora né stiamo andando in un campo futuro diverso dal presente. Il presente stesso è movimento. Nulla di reale è costante, solo i contenuti delle idee e delle memorie possono esserlo.
4. La Consapevolezza completa delle percezioni è Estasi, ed è Possibile a Tutti.
La visione completa è diretta, priva d’interpretazione e associata a pace e sicurezza inattaccabili. Le azioni generate dalla consapevolezza sono intelligenti, armoniose, premurose, precise, complete e responsabili. La consapevolezza della percezione può essere completa o incompleta. É possibile partecipare alla consapevolezza completa indipendentemente dalla propria intelligenza, conoscenza, abilità, cultura o esperienza.
5. L'Osservatore è l'Osservato, l’”Io” individuale non esiste.
Ciò che è percepito non è separato da chi lo percepisce. Non esiste quindi, nessun presunto “io” o “osservatore” costante e separato da ciò che sta percependo. Quando c'è la credenza che l'osservatore sia separato dall'osservato, allora esiste un individuo che interpreta soggettivamente e che non è completamente consapevole. Inversamente, quando sono presenti interpretazioni, allora c'è una coscienza individuale identificata con un ipotetico io, un osservatore.
L'io individuale è memoria.
E’ quindi una rappresentazione ideata, non un fatto materiale. Questo ipotetico io separato dal mondo esterno è definito univocamente da un numero più o meno grande di esperienze contenute in memoria. La convinzione di un io separato del mondo esterno è associata a un’incolmabile mancanza e a una costante ricerca di protezione. L'io individuale produce insicurezza, solitudine, paura e violenza. Le sue azioni sono incomplete e frutto del disagio, dell'incertezza e dell'inquietudine.
L'io individuale crede di scorrere nel tempo e vive nella paura.
La convinzione di un io separato dal mondo esterno è associata alla convinzione che questo io scorra nel tempo mantenendosi, almeno in parte, costante, mentre la realtà esterna gli cambia intorno. Si ha cioè un punto di vista dal quale interpretare le percezioni. L’osservatore e l’osservato, dal punto di vista dell’”io” individuale sono sempre disgiunti nel tempo, uno si presume costante e uno variabile. Ciò che viene visto come variabile non viene considerato come appartenente all’io/osservatore. Senza la presupposizione di questo sfasamento temporale osservatore/osservato, la convinzione che esista un “io” individualizzato non potrebbe sostenersi. Alla radice della paura e della violenza c’è il fraintendimento su questa interpretazione riguardo al tempo.
Il pensiero dell'individuo confonde le idee con i fatti reali.
Le idee non sono i fatti. La rappresentazione di un oggetto ha caratteristiche diverse dell'oggetto reale che si rappresenta. Es: la foto di un panino non mi sazia. Il filmato di un blocco di metallo grande come l’Everest non aggiunge massa alla terra. I contenuti delle idee e delle memorie esistono in quanto percezioni di rappresentazioni. La convinzione di un io separato dal mondo esterno contiene in sé un fraintendimento fra idee/memorie e fatti. Si crede, infatti, reale, distaccato, e centro di tutto il percepibile, questo ipotetico “io osservatore controllore” che invece non è altro che una rappresentazione. L’individuo, infatti, cerca di proteggere delle idee invece che dei fatti reali. Su questi presupposti è possibile creare una struttura immaginaria dove alcuni elementi si muovono nel tempo. Ogni desiderio legato al miglioramento, alla protezione, alla soddisfazione dell'io individuale è frutto di un’interpretazione e di una consapevolezza incompleta.
6. Nessun Sentiero porta alla Verità, la Verità è il Campo su cui si formano tutti i Sentieri.
Non esiste nessun programma da mettere in pratica, nessun percorso da un ipotetico stato a un altro che conduca alla consapevolezza completa. Ogni tipo di cambiamento reale può avvenire solamente nel presente. La consapevolezza o è completa nel presente, oppure è incompleta nel presente. Se è completa, si sta partecipando al presente. Se è incompleta, allora si vive nell’idea del tempo: si vorrebbe colmare una mancanza in un ipotetico momento futuro. Non esiste nessun esercizio, sforzo o disciplina che avvicini allo stato di completezza. Se la mente nel presente è legata a un obiettivo o a un motivo, allora non è completamente libera per indagare obiettivamente ed è presente il fraintendimento fra osservatore e osservato. S’immagina, infatti, un osservatore separato dall'osservato che possa controllarlo al fine di cambiare se stesso nel futuro. Tutto questo è lo stato della mente individuale che chiede "come fare per migliorarmi e arrivare alla consapevolezza?" sforzandosi di arrivare a un traguardo irraggiungibile in questi termini. Nelle condizioni descritte, dove l’”io” continua nel presente ad alimentarsi nella speranza di non esistere più in un ipotetico futuro, la consapevolezza non è per niente completa.
L'analisi razionale non è condizione né necessaria né sufficiente per la consapevolezza completa.
Attraverso l'analisi razionale è possibile riconoscere ciò che è falso ma non si potrà mai arrivare al vero per mezzo di una dimostrazione. Tale processo è composto sempre da un numero infinito di passi ed è inadeguato per avere una conclusione definitiva su ciò che esiste. Con l’indagine razionale tutto ciò che si può fare, è smontare la logicità di una specifica frase arrivando a dire che un dato ragionamento non dimostra nulla di assolutamente vero sul fatto in questione. Ciò che è assolutamente vero, invece, può solo essere constatato direttamente, non può essere scoperto tramite nessun altro mezzo.
La mente occupata non vede.
Se la mente è legata a qualche affermazione o conclusione allora non è presente l’ascolto profondo. In questa situazione la consapevolezza della percezione non è completa e non si partecipa al vero. Se invece si affronta una questione con la mente libera da motivazioni, convinzioni, sospetti o speranze, allora si è in una situazione di apertura completa a ciò che vuole dirci la realtà sempre nuova, e c’è spazio per accogliere il vero. Le indagini più profonde sono quelle dove si rimane nella domanda, senza legarsi a nessuna affermazione preconcetta. La massima espressione dell’intelligenza è quella della mente libera da conclusioni, sempre attenta. Il bagaglio dei contenuti della memoria, della cultura, della conoscenza, dell’esperienza, ecc. non partecipa in alcun modo al raggiungimento della consapevolezza completa di una realtà che è creativa e che non nasce dal passato.
Per avere informazioni su come organizzare incontri di riflessione con Marco Canestrari direttamente a casa vostra, potete contattarci in pagina, sul blog o su info@eccocosavedo.com
La partecipazione alla realtà è sempre una scoperta, mai una rivisitazione – Marco Canestrari