DI GIANPAOLO MARCUCCI
Il debito di uno Stato è per definizione un debito pubblico. Ciò significa che a farlo sono i politici, ma a pagarlo sono tutti i cittadini. Il creditore del debito pubblico è colui che possiede i Titoli di Stato, e i Titoli di Stato italiani, sono in mano per lo più a banche, compagnie di assicurazione e fondi d’investimento. Ma se i creditori del debito pubblico sono privati e tale debito è stato contratto da politici corrotti, perché sono i cittadini a doverne pagarne le conseguenze?
La parola debito sembra essere l'unica costante della nostra economia, la moneta stessa oggi viene emessa a debito; ma il debito è un sistema senza fine. Più si è indebitati e più bisogna indebitarsi e gli stati europei - ma non solo - hanno oggi debiti pubblici di entità superiore ai loro PIL e non godendo più della sovranità monetaria, ovvero non potendo stampare autonomamente moneta, all’occorrenza sono costretti a chiedere un prestito alle banche centrali, a loro volta controllate da banche private. Come se non bastasse, a livello mediatico l’obbligo di pagare sempre e comunque il debito è un concetto assodato per chiunque. Nessun giornale o canale televisivo accennerà mai alla possibilità di non pagarlo. Grazie a questo sistema, un gruppo ristretto di privati è oggi in grado di indebitare interi stati e all’occorrenza, di dichiararli sul baratro, così da potergli prestare ulteriore denaro. Se si segue la regola secondo la quale qualsiasi legge va rispettata, seppur lo si trovi assurdo, non si può uscire da tale logica, in quanto il debito pubblico per legge va pagato. Ma la legge non è sempre sinonimo di giustizia, pertanto quando essa nuoce ai più per favorire i pochi, è indubbio che essa vada modificata e di sicuro non vi è alcun obbligo morale di rispettarla. Se si ritiene che non sia etico, non sia equo o non sia corretto pagare un debito pubblico contratto da politici corrotti nei confronti di banchieri privati, va fatto di tutto per far comprendere all’intera popolazione la natura fraudolenta di tale debito e la natura egualmente fraudolenta delle manovre economiche proposte dall'alto per sanarlo.
Inventiamo nuovi strumenti che ci permettano di uscire dalla catena della debitocrazia partendo dalla presa di coscienza che alternative a questo sistema esistono e che non sono così irraggiungibili come vogliono farci credere.