mercoledì 25 gennaio 2012

La Fine di Internet in nome del Copyright

DI MARCO CANESTRARI

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La più grande azione di protesta online diventa storia. Il 18 Gennaio i più grandi siti internet del mondo e un’infinità di siti minori si sono auto-oscurati contro la proposta di legge americana (SOPA) che con la scusa della pirateria introdurrebbe, di fatto, la censura verso la rete. Tra i colossi che si oppongono alla legge in discussione ci sono i fondatori di Google, Wikipedia, the Internet Archive, Tumblr e Twitter.

A 24 ore dallo sciopero di Wikipedia e Wordpress, l' FBI chiude Megavideo e Megaupload, uno dei più imponenti archivi al mondo di film, musica e software. Poco dopo viene chiuso anche Filesonic. La risposta degli hacker non si è fatta attendere: hanno reso irraggiungibili i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America (Riaa) e della Motion Picture Association of America (Mpaa). E’ Guerra.

I disegni di legge americani SOPA e PIPA vogliono concedere nuovi poteri al governo e agli attori privati per creare delle liste nere di siti web di tutto il mondo e per obbligare così i fornitori di servizi Internet ad bloccare l'accesso a questi siti. La Legge SOPA potrebbe dare luogo, ad esempio, alla chiusura di siti web aperti e di uso pubblico come YouTube o Facebook se solo uno dei suoi milioni di utenti fosse accusato di violare un diritto d'autore statunitense. Per capirci solamente l'anno passato Google ha inviato avvisi per l’eliminazione di materiale soggetto a copyright a oltre cinque milioni di siti web. Questo significa che il governo e i privati hanno il potere di sterminare il web e decidere concretamente i siti che devono sopravvivere e morire. Lo scambio diretto di informazioni fra le persone di tutto il mondo potrebbe essere facilmente filtrato e gestito dall’alto.

Al di là delle scuse del copyright (in Italia, ad esempio, alcune proposte di legge per imbavagliare il web iniziarono ad essere introdotte per motivi di sicurezza riguardo l’allarme extracomunitari), sembrerebbe che internet in tutte le parti del mondo dia veramente fastidio ai potenti, ma come mai? Perché le Televisioni ed i giornali hanno una struttura piramidale che è facilmente controllabile dall’alto, internet no, è liquido. Quando si tenta di costringere una parte della rete, allora ne sguscia fuori un'altra. Ci provarono con Napster e ci proveranno ancora.

Lo scambio libero e diretto di informazioni, competenze e soluzioni fra singoli cittadini è un diritto umano, ed internet il suo portavoce. La libertà d’informazione non può morire in nome del copyright o del Dio denaro. Il mondo sta reagendo chiaramente a tutti questi tentativi di mettere il collare al web, sta a noi decidere se fare del nostro meglio per lasciare libera la struttura di base della rete, ultimo baluardo dell’informazione collettiva, oppure guardare la TV e aspettare che qualche politico caritatevole lo faccia per noi…

Le leggi sul copyright cambieranno radicalmente
con l’evoluzione della coscienza della Rete
Marco Canestrari

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