DI VALERIO PASSERI
Oggi, mentre tutti i maggiori mass media tacciono sulla questione, le truppe siriane hanno bombardato per il decimo giorno consecutivo, la città di Homs. Solo oggi i bombardamenti hanno causato la morte di almeno 7 persone e 20 feriti - se ne calcolano 1000 dall'inizio dei bombardamenti. Intanto una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tarda ad arrivare, a causa del veto di Russia e Cina dello scorso 4 Febraio.
Le forze governative si difendono dalle accuse attribuendo la responsabilità dei bombardamenti ad Al-Qaeda. I ribelli siriani negano fortemente facendo sapere che Al-Quaeda non è mai stata presente nella società siriana e non potrà mai attecchire in Siria poiché "la Siria odia Al-Quaeda". Intanto l'assemblea generale della Lega Araba potrebbe prendere in considerazione una risoluzione per chiedere ad Assad di consegnare il potere al suo vice, in modo da consentire la creazione di un governo di unità per spianare la strada alle future elezioni. La Russia, forte alleata di Assad, dichiara che non darà il suo supporto per interventi in Siria, finché le due parti non fermeranno gli attacchi - il che equivale a dire che non ha intenzione di agire e anche la Cina, anche se si dice di sostenitrice per una mediazione della lega araba, sembra tenersi in disparte. Per quanto riguarda le nazioni europee, il ministro degli esteri francesi fa sapere che dal suo punto di vista "un intervento militare potrebbe solo rendere la situazione peggiore", mentre W. Hague, ministro degli esteri inglese, dichiara che tutti gli interventi in Siria dovrebbero provenire da "nazioni non occidentali".
Nel frattempo in Siria la situazione peggiora di ora in ora. L'alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, parla di "rischio di una crisi umanitaria" infatti fonti attendibili indicano che le forze di sicurezza siriane abbiano ucciso più di 5400 persone dallo scorso anno, compresi civili e personale militare che si rifiutava di sparare sui civili.
Fonte: Al Jazeera