DI JIDDU KRISHNAMURTI
Esiste una rivoluzione che avviene all’interno degli schemi della società ed esiste una rivoluzione totale che non ha nulla a che fare con la società. Questa rivoluzione totale, che è estranea alla società, io la definisco una rivoluzione religiosa.
Una rivoluzione religiosa non può avvenire nell’ambito della società, e quella che avviene all’interno della società non è affatto una rivoluzione, è soltanto la continuazione più o meno modificata dei vecchi schemi sociali. Io credo che quanto sta accadendo nel mondo sia una rivoluzione che non modifica affatto i vecchi schemi, e spesso una rivoluzione del genere si manifesta in atti che noi chiamiamo criminosi. Avremo sempre a che fare con rivoluzioni di questo tipo finché i nostri sistemi educativi insegneranno ai giovani a conformarsi alle esigenze della società, che sono quelle di cercarsi un lavoro, di guadagnare del denaro, di accumulare dei beni e di possedere sempre di più. È questo che ovunque nel mondo la nostra cosiddetta educazione propone ai giovani. Insegniamo ai giovani a conformarsi sul piano religioso, morale, economico. Quindi la loro rivolta non può far altro che indirizzarsi verso un cambiamento, una riforma di schemi sociali. Ma una rivolta del genere non esce dai limiti strutturali della società e quindi non ha nulla di creativo.
Forse, se impartissimo ai giovani un’educazione completamente diversa, potremmo offrire loro la possibilità di una nuova comprensione che consenta alla mente di liberarsi da qualsiasi condizionamento. Questa educazione dovrebbe incoraggiarli a rendersi conto delle tantissime influenze che condizionano la mente e la inducono a conformarsi.