Lo scopo principale più evidente delle persone è quello di difendere il proprio ego, il proprio "io". Anche chi, con discorsi intellettuali, afferma che non è attaccato o interessato al proprio ego, si offende quando viene insultato, oppure rimane visibilmente attaccato emotivamente agli affetti che lo riguardano (suo figlio, la sua famiglia, la sua istruzione, le sue idee, ecc.) più di quanto è attaccato a quelli degli altri.
Creiamo delle vere e proprie guerre e ci ammazziamo a vicenda per proteggere il nostro "io", sacrificando molte cose reali e concrete. Ma dove si trova questo "io"? E come è fatto? Se vogliamo davvero proteggerci, dobbiamo comprendere a fondo che cosa è, in modo da sapere cosa stiamo difendendo. Un nome? Un'idea? Un pezzo del nostro cervello? Solo così potremmo agire correttamente per proteggerci e per sentirci finalmente al sicuro.
Osserviamo la realtà attraverso il nostro filtro personale. Di fronte allo stesso evento abbiamo reazioni ed emozioni diverse da altre persone, in base a ciò che abbiamo in memoria, a ciò che abbiamo imparato e memorizzato, eppure quando siamo chiamati ad individuare l'origine del nostro essere e del nostro "io", siamo in difficoltà. Non può essere nel nostro corpo, né nelle nostre memorie o nelle abitudini, che sono soggetti a continui cambiamenti. Solo un ascolto profondo, un'analisi senza preferenze può portarci a scoprire che forse stiamo difendendo solo un'idea, anziché un fatto reale. E questa è la causa dei nostri fallimenti e della nostra enorme sofferenza.
Testo di Fauno Lami
Testo di Fauno Lami
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