giovedì 22 febbraio 2018

Ciò che non Accettiamo

DI MARCO CANESTRARI

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Ciò che soggettivamente non accettiamo rappresenta per la persona il suo richiamo, o i suoi richiami, al risveglio.

Perché evidenzia gli aspetti interiori che non abbiamo voluto vedere. Quel "fastidio" porterà alla luce prima o poi, ciò che abbiamo voluto da sempre trascurare, il fatto cioè, che siamo noi in resistenza e la causa di questa resistenza non è affatto esterna, come invece la mente vorrebbe farci credere dando attenzione ai suoi deliri e ragionamenti.

Una volta centrati, e senza più scusanti esterne, senza più proiezioni nè giustificazioni per la nostra chiusura, difesa o non accettazione, la prima parte del gioco è fatta. Da li crollerà tutto, in un lasciarsi andare dove non c'è più nessun capro espiatorio, nessun, nemico esterno, nessun rancore o giusta vendetta, nessuna colpa da vendicare.

Centrarsi nel nostro primo rifiuto e separazione è il filo che tirandolo fa srotolare tutta la matassa. Onestà, autenticità e trasparenza, soprattutto verso ciò che per noi è intollerabile: che non c'è mai stato nessun male all'esterno che noi non abbiamo generato.

Marco Canestrari