giovedì 30 settembre 2010

Le Proteste sono Inutili Carnevalate

DI MARCO CANESTRARI

SECONDA PARTE

Cosa apprende la primitiva consapevolezza della massa se durante gli anni si ripete sempre questo meccanismo? Il sentore comune recepisce che “affidarci ciecamente a questo capo” non provoca le catastrofi annunciate dai soliti dissenzienti esaltati e che le proteste sono “inutili carnevalate dei soliti comunisti” che vanno contro la volontà della maggioranza della popolazione. Una volta che si riesce a screditare a livello collettivo il principio di “dissentire", che costituisce le fondamenta di ogni vera democrazia, il gioco è fatto. Si vive in un continua doccia scozzese che rende insensibili, confonde, stanca e abitua. In questo modo chi vorrebbe opporsi, per paura di perdere consensi e credibilità di fronte al paese, si adatta a reagire con sempre più autocontrollo fino ad annullare completamente le naturali difese democratiche del paese. La condizione di normalità diventa quella di subire continue proposte pericolose senza più reagire, dove in ogni momento potrebbe essere approvata una legge che distrugga centinaia di anni di conquiste etiche, civiche e democratiche.

ALLORA COSA BISOGNA FARE?

Nei paesi sottoposti ad un controllo tale, in cui il leader ha la possibilità di proporre leggi provocatorie e pericolose senza perdere il potere, la protesta perde quasi tutto il suo significato. Sotto queste condizioni la possibilità di ribellarsi o di accondiscendere non determina una reale facoltà di scelta. Se si protesta si perde la simpatia della popolazione, se non si protesta si apre la porta agli incalzanti bisogni di conquista del leader. In questo scenario non c’è altra azione costruttiva se non quella di cambiare le condizioni alla base del sistema di controllo. Bisogna smetterla di reagire alle provocazioni dei media e iniziare ad agire, in maniera costante ed organizzata, alla radice del problema favorendo lo sviluppo delle iniziative etiche volte a disgregare i punti cardine che rendono le masse controllabili. Iniziamo noi, in prima persona ad investire le nostre risorse ed il nostro tempo per creare delle strutture volte ad educare, istruire ed informare su ampia scala. Creiamo delle scelte sempre più consapevoli partendo dal principio che l'accesso facile e comodo a tutte le informazioni, anche quelle non filtrate, è in assoluto una delle principali armi contro la manipolazione mentale.

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