DI DAVID CORSICO
Come definireste voi una bella ragazza, conscia della sua bellezza, da diventare irraggiungibile? Non so come la definireste, ma i siciliani, tanto tempo fa, l’hanno chiamata mafiusedda, mafiosa: mafia. Ecco l’origine o la più accreditata, di questa misteriosa parola di cinque lettere. Irraggiungibile, misteriosa, intrigante, bella e contemporaneamente pericolosa, anzi, mortalmente pericolosa. Questa è la mafia, o meglio la parola mafia, usata abitualmente oggi, per definire una delle criminalità organizzate più potenti al mondo: la dolce ragazza da non desiderare mai.
A parte il preambolo iniziale, vorrei, senza scomodare i nomi, i numeri o le date, parlare proprio di questo fenomeno apparentemente irrisolvibile. Un uomo capace disse una volta: “Come tutte le cose create dall’uomo, la mafia ha avuto un inizio e avrà una fine”. Parola più parola meno il messaggio era questo, ma le domande che verrà spontaneo porsi sono: quando arriverà la fine della mafia? Quando potremo dire che la mafia è solo un brutto capitolo storico del nostro paese da raccontare e studiare sui banchi di scuola? Le risposte a queste domande sono volubili, perché spetta a tutti noi, la società civile, dare una soluzione tangibile e veloce a questo fenomeno principalmente italiano. Proviamo a prendere in considerazione il problema dalla base e senza correre troppi rischi d’esposizione, sradicarlo alle radici con la semplice e corretta educazione scolastica. Educare i bambini alla consapevolezza, che per vivere in una società civile, bisogna rispettare le regole della stessa, anche quando, queste regole, non ci piacciono o le troviamo ingiuste. Insegnar loro, che le regole non vanno infrante, ma si possono cambiare, perché una regola o legge, non è perfetta e indissolubile, ma al contrario, debole e talvolta impropria e perciò, perfezionabile. L’importante è che capiscano che, nonostante le ovvie sbavature di una regola o legge, l’unico sistema civile per contrastarle e migliorarle, è quello di legiferare democraticamente in proposito. Sicuramente questa strada è la più difficile per ottenere una singolare giustizia, ma è anche la più retta e la meno corruttibile, perché scavalcando con indifferenza le sbavature giuridiche, inevitabilmente, si reca danno alla collettività a vantaggio proprio della mafia.
Ai più, può sembrare strano che si possa fermare la mafia solo con la consapevolezza, la conoscenza o il rispetto, invece i mafiosi, sanno perfettamente che, una società informata, coerente e conscia, decreterebbe per sempre alle loro organizzazioni criminose, la parola fine tanto agognata.