venerdì 28 ottobre 2011

Anche in Economia l’Unione fa la Forza

 

stretta-di-mano-affari

Si parla tanto di TEAM, di lavoro di gruppo, ma poi in sostanza, negli anni, questo non esiste più, anche se è assodato che è l’unione che fa la forza, e che la catena è tanto forte quanto il suo anello più debole. Solamente un gruppo di persone con gli stessi obiettivi, accomunati in un gruppo, possono avere successo e superare le difficoltà e imprevisti. Perché allora questo oggi è solo pura demagogia?

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con il Divino e gli chiese: – “Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno”. Il Divino condusse il sant'uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno. C'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: “Hai appena visto l'Inferno”. Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo. Il sant'uomo disse a Dio: “Non capisco!”.  - “È semplice,” - rispose Dio, – “essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé stessi....ma permette di nutrire il proprio vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri! Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi... Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”. Mahatma Gandhi.

Con gli andamenti degli ultimi anni, con l’introduzione dei premi “ad personam”, target ed obiettivi fissati per ogni singolo individuo, valutazione di costi basati per ogni elemento, hanno portato ad una attività di gruppi di persone, accomunate da necessità comuni, ma non da obiettivi comuni. La concorrenza esterna è passata all’interno, entro gli stessi settori, scrivanie. Nella società, con la stessa tipologia di “remunerazione” dei risultati, basati sui singoli individui, ha portato ad un egoismo marcato, accelerato dalla recente crisi economica. Si sono cosi persi i valori di Famiglia, attaccamento alla Patria, sinergie e gruppi di lavoro di squadra, per passare ad un vivere per coprire le proprie necessità, di puro egoismo. Molte energie perse nella ricerca di scaricare responsabilità, a giustificare azioni inutili, a creare una burocrazia dispersiva e costosa, a regolarizzare, classare, limitare, sanzionare, a creare procedure e flussi. A creare un “ordine liberatorio” delle singole responsabilità. Guardiamo ad esempio il lavoro nella finanza, nelle banche, assicurazioni, gestioni. Il mercato è diventato più complesso, più difficile, con maggiori esigenze, e inondato da burocrazia, barriere, limiti. Le responsabilità non vengono quindi più prese ed affrontate, ma scaricate dove possibile, e gestite da “gruppi di lavoro”, con l’obiettivo principale di avere sempre un responsabile/colpevole in caso di problemi, senza esserne toccati o coinvolti. Le iniziative non sono ben accette, e tutto deve essere entro una funzionalità metodica, gestita dai regolamenti, e le eccezioni non devono esistere in quanto portatrici di disturbo, di necessità di presa di decisione. I “grandi capi” passano più tempo in riunioni, comitati, conferenze, gruppi di lavoro che non a decidere e gestire le situazioni, o trovare soluzioni.

Ecco quindi come negli ultimi anni sono nate delle banche – nelle – banche. La prima, quella primaria, al fronte, con un obiettivo di “soddisfare le esigenze della clientela”, portando risultati soddisfacenti, riducendo i rischi. La seconda, quella di compliance / legale, di evitare qualsiasi rischio presente e futuro, di evitare qualsiasi presa di posizione e di decisione, di rischio immagine, di reputazione. La terza, quella della struttura dei servizi, di fornire servizi alla banca, facendo pagare il costo della stessa, agli utilizzatori, al fronte, senza lasciare la scelta o il controllo sulle reali necessità. Quindi i vari obiettivi sono completamente differenti, accomunati solamente da simili esigenze e necessità. Una conseguenza di quanto avvenuto nei mercati finanziari negli ultimi 10 anni, e accelerata notevolmente dagli avvenimenti del 2008 ad oggi. La situazione attuale vede tutti i componenti della “piazza finanziaria” intenti a gestire i continui piccoli incendi, senza risorse e senza spazio per nuove iniziative o per progetti, e soprattutto molto indebolita e senza capacità decisionale. Tutto quanto ha fatto diventare grande il mondo finanziario, con tutti gli aggregati attorno, non esiste quasi più. Molte attività sono sparite, ridotte al lumicino, e le banche hanno pure subito di un crollo ampio delle entrate tradizionali, quelle delle commissioni di intermediazione, titoli, forex, obbligazioni, attività creditizia, fondi investimento ed hedge, con un aumento esponenziale dei rischi e delle esposizioni.

Risultato: per poter uscire da questa crisi del settore finanziario bisogna ritornare alle condizioni basilari del passato, a prima delle bolle speculative, delle attività di finanza allegra, a gestire in maniera “sana” le esigenze e necessità del cliente, a fornire un servizio qualitativo ed impeccabile. A rimanere liberi nella scelta dei veicoli e supporti da utilizzare per il raggiungimento di questi obiettivi, senza conflitti di interesse, con trasparenza e professionalità. Una unione di gente addetta ai lavori, con professionalità ed esperienza, unita dagli stessi obiettivi, a condividere le capacità ed esperienze di ognuno di essi. E con questo possiamo avere successo, come nello scritto esposto ad esempio.

Fonte: bestconsultings.com

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!