martedì 22 maggio 2012

I Pregiudizi ci rendono Schiavi

DI MARCO CANESTRARI

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Trascorriamo la nostra vita identificandoci con delle idee e difendendole a tutti i costi. Ci creiamo un nostro bagaglio personale di affetti e di ricordi e lo portiamo avanti, spesso a scapito delle idee degli altri, che non conosciamo.

Il pensiero infatti funziona così: protegge solo ciò che riconosce, ciò che ha in memoria. Come un'eterna giostra di egoismi, che ogni giorno, di fronte agli occhi di tutti, si scontrano a vicenda, danneggiandosi. Questo processo esiste, è innegabile. Tuttavia, non possiamo affermare che non ci sia altro. Altrimenti non si spiegherebbe il progresso umano che nei secoli si è sviluppato in diversi campi, come l'abolizione della schiavitù, la crescente difesa degli animali, la scomparsa dello sfruttamento minorile e molto altro. C'è un netto progresso nella visione collettiva del mondo, che sembra andare oltre i nostri egoismi e che trova nuove strade per migliorare la qualità della vita. Ma dove nasce questa energia? Come possiamo fare delle scelte nuove e libere, se il nostro "io" ci tiene ancorati al passato? Perdendo i propri condizionamenti, i propri traumi ed il proprio bagaglio di immagini positive e negative, l'uomo è spinto a vivere in maniera più libera. Il processo di abbandonare i nostri pregiudizi dettati dall'esperienza ci garantisce nuovamente il potere di scegliere.

Davanti ad un cane non saremo più costretti ad avere paura, solo perché da piccoli una volta siamo stati morsi; non avremo più una paura obbligata, dettata dal passato. Potremo effettuare una scelta nel presente, basandoci su ciò che c'è adesso, su ciò che è reale. Invece che basare le nostre scelte sulle idee astratte che abbiamo del mondo.

Testo di Fauno Lami

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