DI GIANPAOLO MARCUCCI
Il copyright non è un diritto naturale, non è nato primo dell'uomo bensì è stato da esso creato quando, agli inizi del 1900, la cultura di massa viene industrializzata. Con l'avvento della rete che rende la riproducibilità e la condivisione dei contenuti immediata e potenzialmente a costo zero, la dicitura "Tutti i diritti riservati" che caratterizza il copyright tradizionale diviene un problema per tutti.
Il diritto d'autore infatti difende oggi non già gli autori dell'opera (che sia uno scritto, un progetto brevettato, una canzone o un video) ma coloro che ne detengono i diritti, ovvero perlopiù i grandi editori e le grandi major discografiche, cinematografiche e farmaceutiche. Cosa fare? Rendiamoli obsoleti: Cominciamo tutti ad adottare copyright più flessibili ad esempio attraverso le licenze creative commons che sono a tutti gli effetti licenze di copyright ma che sostituiscono la antipatica formula "Tutti i diritti riservati" con una nuova idea di tutela della proprietà intellettuale:"Alcuni diritti riservati".
Non è vero che non è possibile condividere e tutelare allo stesso tempo!
Info sulle licenze Creative Commons