domenica 26 luglio 2015

Le 3 fasi del Risveglio Spirituale

DI WAYNE DYER


Proponiamo la traduzione di un interessante articolo di Dyer sulle fasi del risveglio spirituale: 

Fase uno - I tuoi esordi sul percorso. Ricordi quando il tuo cuore è stato spezzato e hai sentito che non avresti mai potuto superare il trauma? La tua mente sembrava probabilmente lavorare contro di te a causa dei tuoi dolorosi pensieri senza fine, delle idee ossessive di come miseramente avevi ragione allora e quanto terribile sembrava il futuro. Forse era una crisi romantica, un divorzio, un disastro finanziario, una malattia, un incidente di qualche tipo. Tu non eri in grado di vederlo con il senno di poi. 

L'esperienza di una crisi ci immobilizza per un lungo periodo di tempo. La nostra mente è focalizzata sugli aspetti disastrosi della situazione, e noi non siamo in grado di funzionare in modo efficace. Non siamo in grado di dormire o mangiare e non sappiamo come superare la terribile serie di circostanze. Usiamo la nostra mente per concentrarsi su ciò che è sbagliato, quanto sia doloroso, e quanto terribile sarà in futuro. Consigli di amici e parenti sembrano estranei al nostro problema e di solito si traducono in rabbia e frustrazione. Non riusciamo a vedere una via d'uscita della nostra miseria.

 Questa è una risposta tipica per tutti noi che percorriamo i nostri percorsi di vita, nella convinzione che le indicazioni esterne sono tutto quello che esiste nella nostra realtà. Non possiamo immaginare che c'è una lezione importante nel trauma. Respingiamo qualsiasi suggerimento che un giorno saremo e ricorderemo questa esperienza come un passo necessario per il nostro sviluppo. Vogliamo semplicemente sguazzare nel nostro dolore, credendo che qualcuno o qualcosa al di fuori di noi sta creando questo dolore, e desiderando che quell’esterno cambi.


 Tutti noi a questo punto del nostro personale cammino di risveglio siamo posseduti dai nostri traumi. Siamo davvero convinti che gli eventi ci stanno rendendo infelici e non abbiamo ancora imparato che siamo bloccati nella miseria per il modo in cui stiamo elaborando gli eventi. Non siamo in grado di prendere in considerazione che ci possa essere un dono nel dispiegarsi del dramma che è la nostra vita in quel momento.



Fase due - La terra di mezzo. Come si diventa più risvegliati? Usiamo il nostro potere di creare il mondo attraverso il pensiero in un modo molto più trascendente del precedente. Guardando indietro, vediamo quasi sempre il vantaggio di questo accadimento. Il divorzio che abbiamo pensato di non superare ora sembra essere la cosa migliore che sia mai accaduta. Crisi giovanili che sembravano pericolose per la vita, al momento sembrano ormai una parte naturale del nostro sviluppo. La dipendenza da alcool che stava rovinando la nostra vita è ora visto come la cosa più importante mai vissuta (ci ha insegnato quanta forza c’era veramente nel profondo, anche se i giorni di ubriachezza sembravano distruggere tutto ciò che era importante in quel momento).

 Il fallimento è visto come il necessario catalizzatore che ha causato il passaggio ad un'approccio più soddisfacente alla vita. La malattia grave è riconosciuta come il messaggio di riesaminare le proprie priorità e rallentare. Il senno fornisce nuovi occhi per vedere la possibilità di ciò che stava accadendo nelle prime fasi della vita.

 La fase due è la terra di mezzo dell’illuminazione, perché è il luogo in cui non abbiamo più bisogno del senno di poi per vedere l'opportunità. Mentre ci avviciniamo a questa fase stiamo diventando consapevoli dei benefici che incontriamo. Smettiamo di concentrarci su pensieri di ciò che manca. Invece ci spostiamo a "Che cosa c’è per me in questo momento? Come posso trasformare questo in un'opportunità, senza dover passare attraverso anni di sofferenza prima di vedere quanto sia necessario tutto questo?". 

Questo è un passo importante nel processo di illuminazione, e ci aiuta a vedere come è davvero sincronizzato l'universo. Certamente ancora sperimentiamo il dolore e la sofferenza, ma allo stesso tempo sappiamo che c'è qualcosa di magnifico in questo. Siamo in grado di essere gentile e di accettare noi stessi e onorare e amare anche la parte che sta creando la crisi. Probabilmente non capiamo cognitivamente perché questo dolore c’è ancora ma avremo un'intelligenza di base e la fede nel suo valore.
 La seconda fase poi comporta l’essere nel momento presente con tutto quello che stiamo vivendo, invece di dover trascorrere lunghi periodi di tempo soffrendo prima di renderci conto della benedizione inerente alla lotta. Quando possiamo cogliere quel qualcosa in più nel momento stiamo avanzando lungo il percorso verso quel terzo ed ultimo stadio in cui la sincronicità pura si manifesta e dove acquisiamo un ruolo molto più attivo nel co-creare il nostro mondo.



Terza fase - Pura sincronicità: se nella prima fase di illuminazione è da notare con il senno di poi che ogni ostacolo è un'opportunità e nella seconda fase va notata la vera benedizione che si trova in ogni momento, probabilmente ti starai chiedendo: "Che altro c'è?" La risposta è difficile da comprendere per chi non può vedere nulla di là della propria forma.
 Nella terza e più alta fase del livello di illuminazione abbiamo la scelta di tutto il pensiero allo stato puro. Essa offre la possibilità del pensiero vissuto senza intermediari, la materia, le cosiddette cause. E’ sincronicità contestuale con l'idea che stiamo pensando e che i pensieri risiedono dentro e fuori di noi.
 In questa fase di illuminazione, siamo in grado di vedere gli ostacoli all'orizzonte semplicemente come "eventi" che abbiamo scelto. In questa fase, non abbiamo bisogno di creare o essere coinvolti negli ostacoli per avere un'esperienza di apprendimento. Il suono negativo '"ostacolo" è sostituito dal più neutro termine "evento". 

La parte divina di noi stessi che ho pensato ed etichettato come Dio è una forza nell'universo con cui siamo in grado di sintonizzarci quando pienamente siamo aperti ad essa. Nella fase più pura della sincronicità abbiamo la scelta di sperimentare il pensiero nella forme che abbiamo sempre sperimentate anche nelle fasi precedenti, oppure come pensiero puro. Acquisiamo un senso che possiamo chiamare intuizione. L'intuizione interiore ci dice che stiamo andando verso una certa situazione e abbiamo il sentore di poter scegliere se abbiamo o no bisogno di proseguire in tale direzione.  Quando permettiamo al pensiero di fluire sincronizzato, il suo passaggio all'interno della perfezione, senza resistenza o rifiuto, scorre naturalmente senza necessità di manifestazione esterna.

 Abbiamo il potere di usare la nostra mente per rendere il presente gioioso, con la nostra capacità di utilizzare il pensiero. La perdita di una particolare relazione è insopportabile quando non esiste una relazione con il Sé. Questa è la magia della sincronicità: i traumi e gli ostacoli sono veramente gli eventi che ci permettono di capire di conoscere il Sé.

TRADUZIONE DI ELENA BONESSA