venerdì 25 agosto 2017

I Risvegliati non si incazzano mai?

DI MARCO CANESTRARI


Amici, oggi pubblico per voi un piccolo estratto da una domanda che mi è stata fatta durante l’ultimo ritiro a Orte che offre chiaramente al pubblico una presenza pura e onesta, completamente libera dagli indottrinamenti mentali, “risveglio si”, “risveglio no”.

RISPOSTA - Io voglio portare avanti il messaggio che è solo in questo non sapere - se è meglio il risveglio del non risveglio - che trovi pace. Se invece tu lo già ti metti in movimento sapendo se è meglio o no il risveglio, allora non troverai pace in nessuna delle due destinazioni di arrivo, né nel risveglio, né nel non risveglio. Perché se la radice di partenza contiene mentalmente un giudizio allora anche i frutti di tale albero saranno proiezioni psicologiche della valutazione iniziale.

DOMANDA - Nel momento in cui non sai niente non sei già il risveglio ?
MARCO - si

DOMANDA - Quindi non sei arrabbiato?
MARCO - Perché no? Il risveglio è vedere. Non è essere “così” o “così”. Può anche capitare che non mi arrabbio mai, ma nel presente da cui parto io non mi sento proprio di togliermi questa ipotesi. Il mio stato d’animo non è rifiutare la rabbia ed è questo lo stato d’animo che porto in ogni ipotetico futuro.

DOMANDA - Nel momento in cui non la rifiuti non a stai avendo, e magari il momento dopo ce l’hai perché hai cominciato a rifiutarla, giusto?
MARCO - Ascolta questa risposta: Non si sa. Nessuno potrà mai saperlo. Quindi non puoi cercare il risveglio per smettere di arrabbiarti. Perché non c’è questa implicazione.

DOMANDA – Quindi non devi avere scopi?
MARCO - Ma no! Potresti anche averli, chi lo dice come devi essere? Non si sa niente su cosa essere e su come essere, niente. 

Orte, 2 Agosto 2017