giovedì 12 gennaio 2017

Perchè i Rapporti finiscono? Domanda a Marco Canestrari

DI MARCO CANESTRARI


D. Solitamente i rapporti che abbiamo, sia quelli di coppia sia le amicizie, sembra che tendano ad andare peggiorando per poi esaurirsi. C’è una grande euforia iniziale, come per esempio quando nasce un bambino, quando si crea un’amicizia o un rapporto di coppia, e poi piano piano si consuma. Perché spesso le relazioni finiscono male? C'è un modo per risolvere questo problema?

L'ego crea mentalmente dei rapporti con le altre persone, ma anche con dei luoghi o degli oggetti, a cui lega inevitabilmente dolore e colpa. La ragione ultima per la quale la persona crea questi legami di carattere emotivo è quella di incolpare proiettando sugli altri la rabbia e le mancanze che vede dentro di sé, di conseguenza si sente al sicuro in ambienti che siano il più possibile, chiusi a eventuali sollecitazioni esterne che potrebbero alterare le dinamiche dei rapporti. L’individuo non è interamente cosciente del motivo che lo spinge a crearsi queste innumerevoli relazioni e non è consapevole che quando il rapporto finisce, ne soffre perché vorrebbe continuare a essere unito a circostanze e dinamiche di colpa. Noi siamo, se parliamo di menti individuali, spinti ossessivamente a rinsaldare, incoraggiare, rafforzare, celebrare questo tipo di vincoli e la perdita della possibilità di accusare l’altra persona viene vissuta come un forte dolore. Vogliamo continuare a incolpare e se veniamo privati di questa opportunità, non ci sentiamo a nostro agio, perché nell’assenza di ogni possibile impegno affettivo, noi saremmo costretti ad affrontare il vuoto interiore che cerchiamo di coprire e quindi impossibilitati a proiettare ancora all’esterno quello che invece sosteniamo essere brutto all'interno. In definitiva non siamo a nostro agio da soli e allora cerchiamo di coprire il fastidio identificandoci con un rapporto dove si incastrano le necessità e le accuse delle due parti, una relazione in cui il nostro vero sé, che non ci piace, possa formalmente scomparire ed essere dimenticato. A partire da questo desiderio di rifiutare se stessi, non si può instaurare nessun rapporto di incoraggiamento, di aumento energetico e di supporto reciproco. È evidente che una relazione di questo tipo tende verso l’indebolimento, il deterioramento e il logoramento di ambo le parti e per questo spesso è destinata a consumarsi.

L’ego ricerca questo morboso attaccamento in cui lo scopo implicito è accusare e indebolire l’altro, senza vedere che a indebolirsi è anche lui. È attaccamento perché quando finisce siamo dispiaciuti e ne vogliamo ancora e ancora in maniera simile all’assuefazione e alla dipendenza verso una droga dove, nel momento immediato di estremo piacere, non mettiamo l’attenzione verso la parte dannosa.

L’inizio del rapporto sano e della comunicazione si realizza quando riusciamo a stare bene da soli, a guardarci e a farci guardare incondizionatamente. Quando questo si realizza, non abbiamo più nessun motivo di nasconderci, fuggire o coprirci, e sentendoci completi di fronte a noi stessi scompare la necessità di proiettare sul partner accuse o colpe. L’abbandono completo di ogni idea che incolpare, attaccare, avere ragione a scapito di un altro, possa essere vantaggioso, è l’inizio di una comprensione reciproca. L’inizio di un rapporto sereno dove io sono intero e completo già da solo e quindi incapace di offenderti e tu senti immediatamente la mia innocuità e sei incoraggiato ad aprirti, un legame in cui io non ho alcuna necessità che tu possa minimamente appagare o soddisfare e quindi tu non potrai mai essere per me fonte di dispiacere nella tua libertà di scelta.

La completezza emotiva, niente più bisogni affettivi e niente più ricatti: questo è l’inizio di un rapporto costruttivo, che può sfociare, se volete, in un rapporto di coppia, nell’essere poligami, in uno stare da soli, nell’avere amici o qualsiasi cosa vogliate in ogni momento, senza nemmeno darle un nome o chiudersi in essa. Questo è l’inizio della vera libertà e ognuna delle espressioni che voi sceglierete, sarà comunque un regalo che voi farete a ogni partner e alla società intera, perché queste forme di vero contatto nasceranno da un’assenza di richieste e di accuse, esclusivamente da una volontà di dare liberamente, gratis e in maniera incondizionata.




PROSSIMI APPUNTAMENTI

15 GENNAIO: Intensivo con Marco Canestrari